Ventotto o trenta? Il tormentone relativo al numero di scudetti conquistati dalla Juventus continuerà a riempire le pagine dei giornali e la bocca degli addetti ai lavori per mesi e mesi. Antonio Conte, allenatore della Vecchia Signora e protagonista di diversi scudetti vinti sul campo, ha una propria idea in proposito:
Le stelle hanno un valore simbolico, l’importante è entrare nella storia con le vittorie. Questo è il mio primo Scudetto da allenatore. Per mentalità, non guardo mai indietro né per pensare alle cose belle, né per pensare a quelle brutte. Penso sempre al presente e a quello che verrà.
Ed il presente sorride al tecnico dei campioni d’Italia, che ricorda ai microfoni di Sky i momenti più belli della stagione:
Il momento che più mi è rimasto impresso nella mente in questi giorni di festeggiamenti è sicuramente l’abbraccio finale a Trieste. Poi, se vogliamo ricordare una cosa simpatica, camminare per le strade di Torino e vedere la gente che, in mezzo alla strada, tira il freno a mano fregandosene di eventuali tamponamenti, scende, ti abbraccia, piange e ti dice grazie.
Una stagioine fatta anche di momenti duri, nei quli il sogno scudetto sembrava allontanarsi da Torino:
Momenti difficili ce ne sono stati, anche perché non dimentichiamo che noi non eravamo partiti per vincere il campionato. Il più difficile è stato quando ci siamo trovati a meno 4 e a meno 7 dal Milan prima di partite difficili come quelle con la Fiorentina e con l’Inter. Poi, ricordo che in una conferenza stampa sentii Allegri che già parlava della seconda stella del Milan da mettere sulla maglia il prossimo anno. In quel momento pensai: “Cavoli, sono proprio convinti di vincere lo scudetto”.
E invece il tricolore è finito sulle maglie della Juventus, realizzando il primo sogno della dirigenza. Il prsossimo desiderio? Conte non ha dubbi:
Il prossimo sogno è quello di rinnovare il contratto.
Per realizzare altri sogni di gloria.
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