Era la partita più attesa di tutto il weekend (anche se si è giocata di lunedì), e non ha deluso le aspettative. Il derby di Manchester è stato tutto: tensione, spettacolo, e alla fine quasi una rissa, se non fosse che l’aplomb britannico ha avuto il sopravvento sugli animi accesi. Per una volta dopo una carriera ultradecennale, possiamo affermare che Sir Alex Ferguson sbaglia la formazione. Doveva difendere i tre punti di vantaggio, è vero, ma contro una corazzata come quella del City è da pazzi chiudersi in difesa. Forse voleva fare come Di Matteo contro il Barcellona, ma gli è andata male.
Le due formazioni rispecchiano l’idea tattica che gli allenatori avevano alla vigilia della partita. Ferguson stranamente punta sul catenaccio, con Rooney unica punta nella speranza che Nani, Giggs e Scholes potessero inventarsi qualche giocata da campioni. Il City invece è a trazione anteriore con Aguero e Tevez in attacco e Silva e Nasri a supportarli.
PREDOMINIO CITY – Com’era facile intendere dalle formazioni, attaccherà solo la squadra di Mancini. Per tutto il primo tempo lo United non supera il centrocampo, ed il City va vicino al gol in più di un’occasione. La rete arriva in pieno recupero sugli sviluppi di un calcio d’angolo grazie ad un colpo di testa imperioso di Kompany. Nella ripresa lo United tenta di fare qualcosa in più, gli animi si accendono e persino il calmo Ferguson arriva quasi ad aggredire Mancini, reo di essersi lamentato troppo con l’arbitro. Ma alla fine i Red Devils non saranno in grado di pareggiare ed ora la classifica vede appaiate le due squadre.
Per la classifica britannica conta più la differenza reti, ed il City ha 8 gol di vantaggio. La distanza non è siderale visto che nelle prossime due partite la truppa del Mancio dovrà affrontare il Newcastle in piena corsa per l’Europa League (ma giusto per evitare i preliminari visto che la qualificazione è ormai acquisita) ed il QPR che è terz’ultimo a pari punti con il Bolton, e dunque punterà molto proprio sulla differenza reti. Lo United invece avrà due partite più semplici contro Swansea e Sunderland, due squadre che sono già salve e con la testa già in vacanza. Ma conoscendo la sportività britannica, di certo non renderanno la vita facile a Rooney e compagni.
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