La terza stella d’oro che la Juventus potrebbe applicare sulle maglie in caso di conquista del tricolore, il trentesimo sul campo, ma il ventottesimo viste le decisioni per i fatti di Calciopoli, comincia a far discutere nell’ambiente e se ieri Abete, il presidente della Federcalcio, era disposto ad aprire un tavolo sulla questione, oggi il presidente dell’Inter, Massimo Moratti, risponde un po’ duro sulla questione.
UNA PROVOCAZIONE – All’assemblea dei soci Saras, Moratti è stato infatti piuttosto chiaro e ha elogiato le parole di Zanetti spiegando che una soluzione del genere sarebbe soltanto una provocazione e finirebbe peraltro per invalidare un sistema che finora aveva funzionato alla giusta maniera.
Ho trovato saggio quello che ha detto Zanetti ieri sera sulla terza stella. È solo una provocazione, vediamo se la Federcalcio deciderà di accettarla. A quel punto però saremmo liberi tutti: è una questione di buonsenso, e se viene concesso a tutti di mettersi una cosa del genere sulla maglia allora perde di valore. Come reagiremmo? Parliamo di qualcosa che ha poca logica, dovesse succedere vedremo cosa fare sul momento, ma ripeto, a me quella della Juventus sembra una provocazione. Ad ogni modo, sono in testa con merito. Giocano bene.
TRE O QUATTRO STELLE – Tre stelle che in realtà potrebbero diventare addirittura quattro. Se la Juventus riuscisse nel double, ovvero conquista di Scudetto e Coppa Italia (in finale contro il Napoli a maggio), porterebbe a casa per la decima volta quest’ultimo trofeo con la possibilità, in teoria, di poter cucire sulle maglie una stella d’argento. In questo caso nessuno farà resistenza, ma sugli scudetti vinti è chiaro che ci sono ancora lasciti di una calda estate, quella del 2006, che ancora non vuole abbandonare il calcio italiano. L’albo d’oro ufficiale parla chiaramente di 27 campionati vinti, la Juve però, lo ha fatto intendere più volte, conta quelli vinti sul campo aldilà di decisioni della giustizia sportiva: 29. Come finirà? Lo si saprà probabilmente dopo il 13 maggio.
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miki foggia 28 Aprile 2012 il 17:16
Bhe …”lesa maestà” moratti chi di spada ferisce di spada ..perisce…..e come dice il buon Alvaro Moretti:
Questo il “Punto di vista” di Alvaro Moretti:
PIACCIA O NON piaccia all’autoreferenziale presidente dell’Inter, Massimo Moratti, la sua discesa in campo sulla questione della terza stella è un’invasione di campo indebita per una serie di ragioni. La prima, serissima, è quella scaramantica: alla Juve la parola scudetto non la pronunciano ancora, figurarsi se si lasciano scappare qualcosina sull’ipotesi – legittima dal punto di vista regolamentare – di fregiarsi di una terza stella sulla maglia prossima ventura. L’Inter è detentrice dello scudetto 2006 in ragione di una prescrizione sportiva per i fatti relativi alle telefonate del presidente Moratti e dell’allora presidente Facchetti a designatori e un arbitro, tutti pesantemente sottolineati dalla relazione del procuratore federale Palazzi. Poi la Figc nell’assenza di una norma specifica, di un comunicato vero e proprio di assegnazione ha – a maggioranza del consiglio federale – dichiarato una incompetenza da 443 milioni su quel titolo che solo Moratti sente suo. Se, però, sull’asportazione dello scudetto 2006 esistevano tesi giuridiche indipendenti opposte a quella dell’incompetenza di Abete (quello dell’«etica non si prescrive»), sulla stella esiste un vuoto normativo grosso così: il presidente Figc, ieri, ha detto che – come sempre – osserverà le regole a 360 gradi. Ben detto, come giusto astenersi per prudenza o semplice scaramanzia dall’entrata nell’agone della polemica: la ruota dell’incompetenza gira?