Il futuro di Mario Balotelli si tinge di rossonero, ma non si parla della divisa da trasferta del Manchester City. Il DailyStar riporta oggi che nonostante le scuse a Roberto Mancini e alla squadra, i suoi compagni nel club inglese avrebbero deciso di scaricarlo e starebbero in un certo senso cercando di “metterlo fuori” dal decisivo derby contro lo United del prossimo 30 aprile. Troppe le imprevidibilità che il giocatore ex-Inter potrebbe causare durante il match che deciderà il campionato.
MARIO CONTRO TUTTI – La situazione pare molto delicata. Il tabloid britannico riporta che alcuni, se non tutti i compagni di squadra vogliono evitare che scenda in campo contro la squadra di Ferguson al rientro della squalifica di tre turni comminatagli dopo i pasticci contro l’Arsenal. Una fonte anonima ha riferito al DailyStar:
Balotelli non è mai stato un uomo squadra e i suoi compagni sono davvero preoccupati in vista del derby con lo United, non tanto per il pericolo rappresentato dagli avversari, ma più per i disastri che potrebbe combinare Mario se dovesse ripetere le buffonate viste nella partita contro l’Arsenal. Ecco perché tutti si sentirebbero a loro agio se lui non dovesse prendere parte al match.
Una presa di posizione forte e dura che potrebbe allontanare definitivamente Supermario dall’Inghilterra per permettergli di riabbracciare l’Italia e Milano, ma stavolta sponda rossonera.
FUTURO AL MILAN – Mario Balotelli del resto non ha mai nascosto la sua simpatia per i colori dei campioni d’Italia. Senza contare che il divorzio con l’Inter non è stato esattamente dei migliori, nonostante qualche gesto distensivo nei giorni scorsi come la visita a sorpresa ad Appiano Gentile durante la presentazione di Stramaccioni. Il Milan dal canto suo ha sempre apprezzato il talento del calciatore nato a Palermo, e i piani alti sono convinti che l’aria di milanello gli permetterebbe di mettere la testa a posto, come accaduto con Cassano. Secondo le ultime indiscrezioni, Galliani potrebbe offrire 12 milioni di sterline al City, esattamente la metà di quanto gli inglesi pagarono per prelevarlo dall’Inter nel 2010.
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