A meno di tre mesi dal fischio d’inizio degli Europei scoppia la polemica tra i club della Serie A e Cesare Prandelli. Ad accendere la miccia era stato Aurelio De Laurentiis in occasione dell’ultima amichevole degli azzurri (lo scorso febbraio contro gli Usa), lamentando scarsa attenzione per i club in prossimità degli impegni di Champions League. Maurizio Beretta, presidente della Lega A, in queste ore ha rincarato la dose, difendendo gli interessi delle società, ma Cesare Prandelli rivendica l’importanza della nazionale, che a suo dire viene prima di tutto.
LA LAMENTELA DI DE LAURENTIIS. Tutto cominciò all’indomani della gara persa contro gli Stati Uniti, quando il patron del Napoli tuonò contro un certo sistema che programma gli impegni della nazionale in prossimità di gare importanti per i club:
La Fifa e la Uefa non aiutano il calcio, anzi lo ostacolano: non si vanno a fare amichevoli con la Nazionale prima di una partita di Champions League.
Lamentela legittima, appoggiata anche da Maurizio Beretta:
Noi guardiamo con grande attenzione alle esigenze della Nazionale, ma bisogna guardare con altrettanta attenzione alle esigenze dei club in una fase della stagione che è decisiva su tutti i fronti. Potrebbero magari esserci delle deroghe per i giocatori impegnati in alcune competizioni. Abete ci ha preannunciato una proposta, una richiesta molto precisa e ne parleremo sicuramente. Sarà valutata in maniera attenta però tenendo conto dei calendari e delle esigenze delle società, in particolare di quelle che sono impegnate nella Champions.
LA RISPOSTA DI PRANDELLI. Ma legittima è anche la posizione di Prandelli, che vorrebbe ritagliare qualche spazio per la nazionale, in modo da provare schemi e tattiche in vista dell’Europeo della prossima estate. In particolare il ct aveva chiesto degli stage di qui a fine campionato, pur sapendo che era un’idea di difficile realizzazione:
Le parole di De Laurentis sono una provocazione per cambiare la situazione, parliamone. Ma c’è un punto fermo, che la nazionale è la priorità assoluta. Ora non è che voglio telefonare ai miei colleghi per condizionarli. Se gli stage si fanno ok, altrimenti pazienza, agli Europei faremo ugualmente bene. Ma certamente tornerebbero utili.
La Nazionale dovrebbe avere la priorità assoluta nell’anno degli Europei, ma vai a spiegarlo ai presidenti che investono fior di quattrini per raggiungere dei risultati a fine anno.
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