Ennesimo colpo di scena in quel di Cagliari, dove il vulcanico presidente Cellino ha deciso ancora una volta per un cambio in corsa. A farne le spese è Davide Ballardini, arrivato in Sardegna dopo dieci giornate di campionato, in sostituzione di Massimo Ficcadenti, a sua volta chiamato per sostituire Donadoni. Ed al posto dell’allenatore ravennate dovrebbe tornare (usiamo il condizionale, trattandosi di Cellino) proprio Ficcadenti, mai troppo amato dalla piazza sarda.
FATALE IL KO DI NAPOLI. Già nella giornata di ieri si parlava di un possibile esonero di Ballardini, dopo la pesante sconfitta subita a Napoli. Ma dalla sede della società non trapelavano indiscrezioni, tanto da far pensare che le ire di Cellino si fossro placate. E invece eccoci qui a commentare l’ennesima decisione sciccoante del patron rossoblu, che non ha digerito non solo la sconfitta di Napoli, ma anche le debacle contro Lecce e Siena. Tre sconfitte in tre partite sono troppe per un presidente istintivo vome Cellino, che non ha tenuto conto dei buoni risultati ottenuti da Ballardini in questi mesi.
18 i punti messi in cascina dal tecnico uscente, frutto di quattro vittorie, sei pareggi e sette sconfitte. Un ruolino non male per una squadra che punta ad una salvezza tranquilla, senza contare le ottime prestazioni contro Roma (vittoria per 4-2) e Juventus (fermata sull’1-1 a Torino). ma Cellino forse avrebbe voluto qualche risultato in più o forse ha temuto che il momento nero del Cagliari non si esaurisse con la sconfitta di venerdì scorso.
ESONERO SENZA APPELLO. E allora ecco l’esonero senza appello, senza attendere neppure la prossima partita contro il Cesena, per verificare se davvero il Cagliari è bollito o se ha solo bisogno di una vittoria che dia morale. Ballardini via, torna Ficcadenti e non è detto che resista fino al termine del campionato, conoscendo il carattere lunatico del presidente rossoblu.
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