In un periodo in cui si fa fatica a trovare centravanti con l’istinto del gol, viene quasi da sorridere leggendo la vicenda di Robbie Fowler. Chi segue il calcio estero lo conosce benissimo, ed anche chi non lo fa lo ha sicuramente sentito nominare, non fosse altro per la famosa vicenda dell’esultanza che simulava la linea del campo sniffata come se fosse cocaina. Fowler è stato per anni la stella del Liverpool in cui, tra la seconda parte degli anni ’90 ed il 2001, ha segnato la bellezza di 120 gol in 236 partite, più 7 gol in nazionale.
Con la maglia dei Reds ha vinto quasi tutto tranne il campionato, ma poi un inevitabile calo fisico, associato alla depressione e a dei problemi personali con alcuni allenatori, lo hanno un po’ messo da parte. Fowler comincia così la sua curva discendente prima in alcuni club inglesi, poi finendo a giocare in Australia ed in Thailandia. L’occasione per il ritorno in Inghilterra gliel’ha offerta nei giorni scorsi il Blackpool, club di Serie B, ma con un contratto che probabilmente non accetterebbe nemmeno un precario italiano: 90 sterline a settimana, poco più di 450 euro al mese, più un bonus da 5 mila sterline nel caso avesse giocato tutte le partite.
Numeri che avrebbero offeso chiunque. Ed infatti il rissoso Fowler ha risposto no grazie, ed ha preferito, all’età di quasi 37 anni, trasferirsi in India dove sicuramente percepirà uno stipendio più dignitoso.
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