E’ durata poco più di un mese l’avventura di Emiliano Mondonico sulla panchina del Novara. Il Mondo aveva preso il posto dell’esonerato Tesser alla fine dello scorso gennaio e nell’ambiente piemontese si sperava che il cambio della guida tecnica potesse dare la scossa decisiva ad una squadra altrimenti destinata alla retrocessione.
POCHI PUNTI IN UN MESE. Mondonico ha fatto quello che ha potuto con i (pochi) mezzi a disposizione, riuscendo a collezionare una vittoria storica sul campo dell’Inter, due pareggi e tre sconfitte. Troppo poco per una squadra che ha come obiettivo la permanenza nella massima serie. Troppo poco per un allenatore specializzato in salvezze impossibili.
Il Novara fa quindi un passo indietro, forse rendendosi conto che nessun tecnico avrebbe potuto riuscire nell’impresa o forse ammettendo – come chiedevano i tifosi – che la stagione storta dei piemontesi non dipende dalla guida tecnica, ma da una campagna acquisti che non ha tenuto conto dell’obiettivo primario della squadra.
RAMMARICO PER MONDONICO. Umanamente, resta il rammarico per un allenatore tornato alla vita dopo un tumore e tornato a respirare l’aria del campo dopo il periodo più duro della sua vita. Il suo ritorno in panchina aveva commosso l’Italia intera, ma nel calcio c’è poco spazio per i sentimenti e la vicenda di Mondonico non fa certo differenza. La speranza è che il Novara non abbia letto nella ritrovata serenità del Mondo un ostacolo per la salvezza della squadra, considerando lo spirito non più battagliero che l’allenatore metteva in campo fino a qualche anno fa.
Ma ci sarà tempo per ascoltare le motivazioni del Novara. Intanto non possiamo far altro che segnalare il termine “infami” apparso sul profilo Facebook della figlia di Mondonico. Un’invettiva non accompagnata da nome del destinatario, sebbene sia palese il riferimento al club piemontese. In ogni caso, in bocca al lupo al Mondo, a Tesser ed al Novara.
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