Non è stato convocato per l’amichevole della nazionale italiana contro gli Usa, ma il il nome di Mario Balotelli è risuonato spesso nella sala stampa di Marassi, dove Cesare Prandelli ha più volte ripetuto che l’attaccante del Manchester City deve dare segni di cambiamento, se vuole sperare nella convocazione ai prossimi Europei. Sulla stessa linea di pensiero si pone Roberto Mancini, allenatore dei Citizens, stanco dei continui colpi di testa di Supermario sia in campo che fuori.
MANCINI STA CON PRANDELLI. L’ex tecnico dell’Inter dà ragione al ct azzurro e spera che Balotelli comprenda l’importanza di alcune regole basilari, come la non reazione alle provocazioni ricevute in campo:
Prandelli ha preso una decisione, ma può essere quella corretta. Sappiamo che Mario è un top player, ma dovrebbe migliorare sotto il profilo del comportamento. Per la Nazionale è importante: quando vai agli Europei e giochi soltanto tre o cinque partite, devi comportarti bene. Mario è il miglior attaccante italiano, ne sono certo al 100%.
TROPPE SQUALIFICHE PER SUPERMARIO. Anche Prandelli aveva speso parole di stima nei confronti dell’attaccante del City, invitandolo però a mostrare la stessa classe nei comportamenti in campo:
Un anno e mezzo fa sono andato a vedere una partita di Balotelli in Inghilterra. In quell’occasione lui si fece espellere per aver risposto ad una provocazione. Ultimamente ha preso quattro giornate, prolungate di altre quattro. Otto giornate di squalifica per un attaccante sono tante. Lui è un grande calciatore e non deve cadere nella mediocrità di rispondere a certe provocazioni. I calciatori mediocri son quelli che danno il pugno, fanno il fallo a palla lontana o provocano. Balotelli è un grande calciatore e deve dimostrarlo non cadendo più in certe provocazioni. Non si può schierare un calciatore con il rischio di poter perennemente rimanere in dieci.
Il messaggio è stato lanciato. Ora bisogna vedere se lo stesso è arrivato al destinatario.
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