Quattro sventole rifilate alla Reggina, il secondo posto in classifica (in attesa della gara del Milan di questa sera), la 250esima rete in maglia bianconera di capitan Del Piero e la consapevolezza di potersela giocare fino alla fine: non mancano in casa Juve i motivi per sorridere.
Eppure, in mezzo a tanti lati positivi, c’è una piccola-grande ombra. D’accordo che ormai mister Ranieri ci ha abituati a formazioni di emergenza, potendo contare solo su 12-13 uomini, ma ora l’affollamento dell’infermeria bianconera sta diventando quasi una barzelletta.
Ne era appena uscito Mauro Camoranesi, tornando disponibile dopo una serie di guai muscolari ed ora è costretto a tornare sui suoi passi e ad occupare il suo lettino per almeno tre settimane, nella migliore delle ipotesi.
Un guaio che non ci voleva a questo punto della stagione e che obbliga Ranieri all’ennesima rivoluzione. Non che Marchionni al posto dell’italo-argentino si sia mal comportato, ma il mister ha tutto il diritto di imprecare contro la sfortuna, dopo la serie di infortuni che ha visto protagonisti i suoi ragazzi. Buffon, Trezeguet, Zanetti, Poulsen, Tiago, sono solo alcuni dei 15 malmessi che fanno della Juve la squadra più sfortunata d’Italia, la quinta in Europa.
In particolare Camoranesi aveva già pagato dazio alla sfortuna, fermandosi la scorsa estate alla vigilia della gara degli azzurri contro l’Austria. Ma non finisce qui, perché in ottobre era arrivata la lesione al bicipite femorale della gamba destra ed ancora un lungo stop. Poi il recupero, i primi spezzoni di partita e finalmente la maglia da titolare riconquistata.
E ci teneva così tanto, che ha voluto restare in campo, nonostante il dolore alla spalla a seguito di una caduta rovinosa. Tanta tenacia è stata premiata dal gol che ha sbloccato l’incontro, ma alla fine della fiera ci sono ben pochi motivi per sorridere: sublussazione acromion-claveare alla spalla destra, che in italiano corrente significa tanto dolore ed un mese di stop.
Attendiamo domani per conoscere l’esito della risonanza magnetica ed i tempi di recupero, consigliando a Ranieri (e allo stesso di Camoranesi) di munirsi di un bel corno anti-jella!