Cabanas torna in campo due anni dopo il proiettile

di Redazione Commenta

Ve lo ricordate Salvador Cabanas? Questo nome, che ai calciofili italiani dirà poco, è diventato noto in tutto il mondo per essere stato associato ad un calciatore della nazionale paraguaiana che due anni fa, in un bar di Città del Messico, fu colpito da un frammento di proiettile (non indirizzato a lui) che gli si era incastrato nel cranio.

Andato subito in coma, i medici lo hanno sottratto alla morte quasi per miracolo, ma al risveglio affermarono che sarebbe già stato tanto se avesse ripreso a camminare. Nei prossimi giorni tornerà in campo perché ora i medici hanno dato l’ok e ricomincerà con il calcio professionistico.

 IL RECUPERO – La vicenda ha i contorni della favola, tanto che siamo sicuri prima o poi Hollywood ci farà un film. Da quella maledetta serata di gennaio in cui, durante una sparatoria, fu colpito da una scheggia di proiettile, fino ad oggi, Cabanas ne ha fatta di strada. Appena svegliatosi dal coma il centravanti affermò di voler tornare in campo, ma i medici affermarono che il loro obiettivo era rimetterlo in piedi e tentare di recuperare le funzioni mentali di base come la memoria.

Ma la sua caparbietà ha sorpreso anche i dottori stessi che hanno visto in lui una forza di volontà che raramente si vede. Le funzioni mentali non sono mai state un problema, nonostante quella scheggia sia stata lasciata lì perché troppo pericolosa da rimuovere. Fatto sta che man mano che andava avanti il recupero il ragazzo ha prima cominciato a camminare, poi a correre ed infine ha recuperato la forma fisica.

IL RITORNO IN CAMPO – Il suo ritorno in campo è stato graduale, prima con gli allenamenti nel Libertad e poi nell’amichevole della nazionale paraguaiana, fino ad oggi. Il presidente del 12 de Octubre, squadra di Serie B del campionato paraguaiano, ha annunciato di aver trovato l’accordo con il giocatore, ma soprattutto con i medici che l’hanno seguito per mesi. Quindi ora Cabanas riprenderà ad allenarsi da professionista e a breve potremo rivederlo in campo, probabilmente con un caschetto protettivo.

Photo Credits | Getty Images

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>