E’ un inizio di anno positivo quello degli arbitri italiani, e speriamo che continui così. Nella 17a giornata di Serie A non registriamo alcun errore decisivo ai fini del risultato, dato che quelli che ci sono stati si trovano solo in gare con risultati talmente larghi da non risultare importanti, ma dopotutto qualche indicazione va data perché non è tutto oro quello che luccica.
L’arbitraggio peggiore di giornata, cioè uno dei pochi al di sotto della sufficienza, è quello di Gervasoni in Siena-Lazio. Quando il risultato è ancora in bilico assegna un rigore molto dubbio ai toscani per un fallo che sembra di Brienza su Stankevicius e non il contrario. Però a velocità normale era tutto possibile. Ancor peggio fa dopo, quando Destro viene steso da Bizzarri, si rialza e calcia il pallone in rete. Gervasoni però non attende la fine dell’azione, fischia il rigore ed espelle, come da regolamento, il portiere. Visto che già si era sul 3-0 e mancavano cinque minuti alla fine, forse attendere qualche istante in più prima di mandare negli spogliatoi un giocatore sarebbe stato di buon senso.
Qualche errore grave c’è anche in Cagliari-Genoa, in cui il rigore per i sardi sembra non esserci e Moretti viene espulso per un eccesso di severità. In particolare, a velocità normale, il fallo su Cossu sembra esserci, ma al replay si vede che è il calciatore sardo a cercare il contatto. L’espulsione del difensore genoano è invece incomprensibile. Il fallo è pericoloso ma fortuito, peraltro a centrocampo, e su altri campi abbiamo visto falli simili non sanzionati nemmeno con l’ammonizione. Ma a Moretti va peggio e si becca il cartellino rosso.
FURBIZIA PATO – Mancano inoltre un rigore alla Juve per fallo nettissimo su Vucinic ad inizio ripresa, e c’è molta confusione sui rigori per la Roma. Due netti non vengono dati mentre quelli assegnati lasciano qualche dubbio. Il primo perché è evidente che Lamela cerchi il contatto, il secondo perché Bojan parte in fuorigioco. Regolare infine il rigore assegnato al Milan che ha mandato su tutte le furie il pubblico bergamasco. E’ evidente che qui Pato ha giocato d’esperienza, a palla lontana ha messo la sua gamba tra avversario e pallone. L’azione è molto rapida, Manfredini non fa in tempo ad accorgersene e colpisce il brasiliano. A termini di regolamento il rigore ci sta tutto.
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