Gli anticipi della dodicesima giornata della Liga cominciano a delineare una classifica che non è una sorpresa per nessuno. Dopo che il Levante ha definitivamente mollato, ora potrebbe farlo anche il Valencia, rimasto finora in gioco nelle alte posizioni della classifica, ma che perdendo in casa contro il Real lo lascia scappar via.
La gara più interessante è proprio Valencia-Real Madrid, che i padroni di casa affrontano con lo spirito giusto partiti con la voglia di non fare la parte della vittima sacrificale. La partita è molto aperta, e così per sbloccarla ci vuole un episodio. E questo arriva su punizione, quando Alonso approfitta della lentezza della difesa nel disporsi in barriera, calcia verso Benzema che con un bel gesto tecnico porta in vantaggio i suoi.
Nella ripresa i valenciani scendono in campo vogliosi di pareggiare, ma la rete di Ramos sembra chiudere i conti. In campo però c’è un giocatore, Soldado, che ha un conto aperto proprio con il Real, visto che è cresciuto nella sua cantera ma è stato poi scaricato perché non si è creduto abbastanza in lui. E proprio l’ex madridista riapre i conti e poi, con una doppietta, li riapre nuovamente anche quando Cristiano Ronaldo aveva tentato di richiuderli. Insomma, siamo quasi al novantesimo sul risultato di 2-3 ed il Valencia segna ancora, ma la terna arbitrale annulla per fuorigioco. I padroni di casa non si perdono d’animo e prima reclamano un rigore per un presunto fallo di mano in area di Higuain (che però non c’è), e poi colgono la traversa all’ultimo minuto di recupero. Finirà 2-3, il Valencia gioca meglio, ma è il Real a scappare e a mantenere a distanza di sicurezza il Barcellona.
I blaugrana infatti, due ore prima, si erano sbarazzati facilmente del Saragozza. Senza Iniesta, Villa e Pedro lasciati a riposo, bastano Messi e Xavi per far impazzire la difesa avversaria. In rete vanno anche Piquè e Puyol (con deviazione decisiva di Lanzaro), oltre al solito Messi e alla rete del 4-0 di Villa che era entrato pochi minuti prima. Insomma, la partita non ha storia e così tutto viene rinviato al solito scontro diretto che deciderà il campionato.
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