C’è un allenatore che farebbe carte false per farlo giocare nella sua nazionale (Lippi) e un altro che sta facendo di tutto per non farlo giocare nella sua (Dunga). Noi tutti speriamo che in questo tira e molla alla fine la spunti il ct campione del mondo, ma per quanto riguarda il futuro di Amauri Carvalho de Oliveira, ancora è tutto in alto mare.
La cittadinanza italiana dovrebbe essere ormai questione di settimane, e così all’attaccante della Juventus viene chiesto di fare una scelta: la nazionale italiana o quella brasiliana. I sogni di Amauri sono sempre stati due: giocare in Champions League (e quest’anno lo sta facendo, e bene) e giocare i mondiali. L’Italia gliene offre la possibilità, il Brasile non si sa.
Lui ha sempre detto di voler aspettare la chiamata di Dunga, che avrebbe avuto la precedenza su tutte, ma se questa convocazione non dovesse mai arrivare, allora sceglierebbe l’azzurro. Per lui pare aver già scelto la moglie, la chiave di tutto perchè è grazie alle sue origini se il calciatore potrà prendere la cittadinanza del nostro Paese. La signora Amauri ha dichiarato di voler vedere il marito vestire i colori dell’Italia, ma lui nicchia ancora.
Forse a sbloccare la vicenda sarà proprio Dunga. In una dichiarazione rilasciata ai microfoni di Raisport il ct verdeoro (forse ancora per poco) ha detto di star seguendo Amauri, ma che se gli venisse richiesta la garanzia di convocarlo, lui questa non è disposto a darla, perchè con lui nessun calciatore ha la garanzia di giocare. A lui piace come sta giocando e come sta crescendo, ma
Ci sono delle gerarchie che vanno rispettate e non posso bruciare dei giocatori che con me hanno fatto bene.
Se pensiamo che questi giocatori che con lui hanno fatto bene hanno rischiato di far eliminare il Brasile dagli ultimi mondiali, e che gli hanno permesso di segnare solo 15 gol in 10 partite, allora tanto forte l’attacco verdeoro non è, ma lui si incaponisce a non voler convocare l’ex calciatore di Chievo e Palermo. E dire che questa famosa garanzia Marcello Lippi gliel’ha data già tempo fa, vista anche la pesante carta d’identità di Luca Toni e la non completa affidabilità di Gilardino nel ruolo di prima punta. Intanto a noi non rimane che sperare che Dunga perda il numero di Amauri, e che il passaporto con la doppia cittadinanza arrivi il più presto possibile.
erbettaverde 8 Novembre 2008 il 16:56
Dunga ha una fila di superstar e Amauri quanto meno ha un impatto mediatico per ora inferiore a molti brasiliani. Poi non sono uno specialista e quindi non sono in grado di giudicare quanto il Brasile abbia bisogno di Amauri. L’Italia si, ne ha bisogno, ma mi spiacerebbe vedere un giocatore indossare una maglia nazionale che considera evidentemente “seconda scelta”. In Italia abbiamo molti buoni giocatori, alcuni di questi forse inferiori ad Amauri, ma che sin da piccoli sognano di vestire in azzurro.
marco mancini 8 Novembre 2008 il 18:01
bè si, hai ragione, in effetti sarebbe bello far giocare chi questa maglia la sente addosso sul serio. Il problema è che in quel ruolo non abbiamo tante alternative, e Toni ormai non è più tanto affidabile. E poi si ritiene che un professionista lasci alle spalle i sogni che aveva da ragazzino e faccia il professionista!
Dopotutto anche Camoranesi alla fine non lo voleva nessuno, ma adesso è uno degli intoccabili nella nazionale campione del mondo!