E’ uno degli attaccanti più promettenti del nostro calcio, già punto fermo dell’Under 21 di Casiraghi e con un futuro quasi sicuro con la maglia della nazionale maggiore. Mario Balotelli è esploso lo scorso anno nell’Inter di Mancini e da allora ha avuto diverse occasioni per mettersi in luce e per dimostrare di essere un vero campione, nonostante i 18 anni di età.
Nei giorni scorsi il suo nome è finito sulle pagine di tutti i giornali per via delle dichiarazioni rilasciate dai suoi genitori naturali, arrivati Italia 20 anni fa e così poveri da non potersi permettere il lusso di mantenere Supermario. Affermazioni strappalacrime da parte dei signori Thomas e Rose Barwuah, che però l’attaccante dell’Inter si è sentito in dovere di smentire:
Si è scritto di due persone costrette, perché povere e senza lavoro, a ‘dare in adozione’ il figlio. Falso, perché non sono mai stato dato in adozione (ora sì che aspetto di essere adottato da quelli che considero i miei VERI genitori) e soprattutto nessuno li ha mai costretti ad abbandonarmi in ospedale quando ero neonato e a sparire negli anni successivi all’affido.
Non ci sta Balotelli all’esposizione mediatica massiccia dei suoi genitori naturali e si chiede dove siano stati finora, quando lui non era ancora un giocatore di serie A con un grande futuro davanti. E allora ecco tutta la sua rabbia, affidata ad un lunghissimo comunicato sul suo sito personale:
Oggi si fanno fotografare sui giornali con facce tristi e la mia foto con maglia dell’Inter in mano. Ma perché una volta che sono guarito, non hanno fatto domanda in Tribunale per riprendermi? Perché hanno pensato bene di sparire, salvo venire allo scoperto adesso che sono diventato un giocatore di serie A?
Parole dure di un ragazzo che evidentemente ha sofferto per un rifiuto da parte della famiglia d’origine, qualunque sia stato il motivo del suo abbandono. Una storia simile a quella di tanti altri, che magari ci tengono a mantenere rapporti civili con chi li ha messi al mondo. Ma non Mario.
Ora però vogliono far sapere a tutti che sono loro i “veri” genitori e che vogliono il mio affetto, come se fosse un loro diritto derivante dallo stesso sangue. Ma quale affetto? Ma quale legame di sangue? Non c’è proprio nessun legame, se non con le persone che mi hanno amato come un figlio. Gli altri, per me, sono degli estranei.
Così parlò Mario Balotelli, che grazie ai genitori adottivi ha avuto un piatto di pasta assicurato ed un letto nel quale dormire, oltre alla possibilità di diventare quello che è oggi: un campione dal futuro luminoso ed un ragazzo grato a chi lo ha fatto crescere.
francesca 16 Giugno 2009 il 12:57
io penso che balotelli abbia ragione. non si può tornare da un figlio dopo essere stati lontano tanto tempo a maggior ragione se lui adesso è diventato un grande campione.se gli voleveno bene dovevano pensarci prima. quale genitore abbandonerebbe un figlio senza poi cercarlo?avranno avuto le loro ragione,ma hanno sbagliato e questa è la loro punizione.. w balotelli tu sei un grd per ogni cs k fai