Ne avevamo perso le tracce più di due anni fa, quando per scappare alla giustizia, scelse l’esilio volontario. In realtà abbiamo sempre saputo dove si trovasse, visto che più e più volte ha riempito col suo faccione gli schermi delle tv, facendo capolino dal suo eremo in quel di Bavaro Beach a Santo Domingo.
Luciano Gaucci in realtà c’è sempre stato e periodicamente tornava a lanciare le sue invettive contro chi lo aveva costretto ad abbandonare la patria ed i figli, accusandolo di colpe che non aveva commesso (chissà perché dicono tutti così).
Bancarotta fraudolenta, evasione fiscale per 35 milioni di euro e diffamazione a mezzo stampa: questi i capi di accusa che pendevano sulla sua testa, allorché si apprestava a saltare su un aereo e a scappare come il peggiore dei ladri. Ma ora l’esilio è finito e a breve l’ex patron del Perugia potrà tornare in Italia, grazie alla sospensione degli arresti domiciliari.
La decisione è arrivata proprio ieri e fa seguito ad una richiesta di revoca del provvedimento per permettere a Gaucci di rivedere suo fratello gravemente ammalato. Ovviamente non cadono i capi di accusa, ma la richiesta di patteggiamento permetterà all’ex presidente di vedersi notevolmente ridotta la pena (si parla di tre anni per lui ed un anno e otto mesi per i figli).
Si conclude quindi la lunga fuga e già il prossimo 26 novembre Gaucci potrebbe essere presente all’udienza del gup, nella quale verrà deciso se accettare o meno la richiesta di patteggiamento. Intanto lui si dice soddisfatto per l’evoluzione della vicenda:
Adesso torno in Italia, visto che me lo permettono. La decisione dei giudici me l’aspettavo ma non così presto. Il calcio? Farò solo da spettatore. Il campionato lo seguo sempre, anche se da lontano, ma non ritornerò in quell’ambiente.
E lo crediamo bene: dopo più di due anni di esilio, chi avrebbe voglia di rimettersi in gioco, investendo ancora nel mondo del pallone?