Al fischio finale di Lazio-Roma il più felice era lui, Edy Reja, finalmente liberato dalla maledizione del derby, che rischiava di rovinargli l’intera carriera. Al minuto numero 92 il tecnico biancazzurro deve aver pensato che un pareggio nella stracittadina poteva anche andar bene dopo una quaterna di derby persi, ma al guizzo vincente di Klose i pensieri devono essere andati in tutt’altra direzione, così come la flemma che contraddistingue da sempre mister Reja.
E’ lui l’uomo del giorno, quasi quanto Klose, autore materiale della rivincita biancazzurra sui cugini della Roma. Potrebbe godersi il momento e togliersi qualche macigno dallo stomaco, facendo il verso ad una parte della tifoseria che lo voleva fuori dai piedi sin dalla scorsa estate. Ma lui non cerca vendette:
E’ stata una soddisfazione bellissima, che attendevamo da tempo soprattutto per i tifosi della Lazio. Derby più bello di questo non lo potevamo immaginare. Non devo però prendermi rivincite contro nessuno.
Non si prende rivincite, ma sottolinea la poca signorilità di qualche avversario (Totti?), mentre non ha nulla da dire sul comportamento di Luis Enrique:
C’è chi è signore e chi lo è meno. Chi ha classe lo si vede negli atteggiamenti e tal proposito vorrei sottolineare la signorilità di Luis Enrique e gli auguro di diventare un ottimo tecnico, visto che è solamente agli inizi. A fine partita sono andato a salutarlo e gli ho fatto i complimenti. Gli ho detto di rimanere convinto delle proprie idee e di andare avanti per la sua strada, anche se viviamo in una piazza difficile.
La chiusura è per i tifosi:
Ringrazio loro in modo particolare perché al di là di alcuni aspetti mi sono sempre stati vicini. C’è stato qualche problema dal punto di vista della critica, ma ci siamo ripresi. Un ringraziamento particolare a mia moglie che soffre più di me quando sente certe cose. E’ da trent’anni che mi segue. E’ vaccinata per queste cose ma ultimamente soffriva un po’ di più le critiche nei miei riguardi.
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