In gioventù era noto come “Il tulipano nero“, centrocampista con il fiuto del gol insieme a Van Basten e Rijkaard formava il trio che ha fatto la storia del Milan. Ma gli anni pesano per tutti, e così prima o poi ci si doveva ritirare. Il primo, Van Basten, ha fatto la sua fortuna all’ultimo Europeo facendo un’ottima figura con la sua Olanda dei ragazzini. Il secondo si è fatto valere in una delle squadre più forti degli ultimi anni, il Barcellona di Ronaldinho-Messi-Eto’o.
E allora anche lui, Gullit, ha tentato la strada della panchina, nonostante sia stato l’ultimo dei tre a ritirarsi e sembrava volesse rimanere a giocare per tutta la vita. E forse questo suo ritardo gli è costato caro, vista poi la carriera che ha fatto dal ’98 in poi.
Dopo aver deciso di appendere le scarpine al chiodo e dopo l’inguardabile esperienza nel Chelsea da allenatore-giocatore, è rimasto in Inghilterra per allenare il Newcastle. Ma anche lì la sua permanenza è stata piuttosto breve, circa un paio di mesi, il tempo di perdere quasi tutte le partite e farsi mettere in condizione di dimettersi per problemi ambientali.
A quel punto si è capito che forse doveva studiare ancora un pò prima di arrivare ad alti livelli, e così ha avuto l’opportunità di crescere prima nell’Under 19 olandese, e poi facendo il vice del gran maestro Advocaat sulla panchina della nazionale maggiore. Anche lì il rodaggio è durato troppo poco, la voglia di strafare lo ha portato sulla panchina del Feyenoord, dove è durato un solo anno, ed infine su quella dei Los Angeles Galaxy, la squadra di Beckham, dalla quale si è dimesso dato che si è ripetuta la storia di Newcastle (i risultati non arrivavano e tutti additavano lui come principale responsabile). Alla fine le dimissioni sono arrivate l’estate scorsa, e forse lui stesso ha capito di non essere tagliato per fare l’allenatore.
Un’ancora di salvezza gliel’ha lanciata proprio il club in cui ha raggiunto l’apice del successo, il Milan. Attualmente l’ex Tulipano Nero ed ex allenatore fa l’osservatore per il Nord Europa. Un esperimento, quello degli ex calciatori che fanno gli osservatori, che ai rossoneri è andato molto bene con l’esperienza del brasiliano Leonardo (che ha segnalato giocatori come Kakà e Pato), e che ora tenteranno di ripetere con Gullit. Speriamo che almeno da lì non si faccia cacciare.