Galliani: Senza l’infortunio di Ibra saremmo primi

di Redazione 1

 Prima del grande match tra Juventus e Milan, Adriano Galliani ha rilasciato alla Stampa una lunga intervista, toccando diversi temi, dall’ infortunio di Ibrahimovic da cui è dipesa secondo l’Amministratore Delegato la falsa partenza in campionato del Milan, fino a parlare dello stadio nuovo della Juve in cui si giocherà domenica sera e rivelando alcune indiscrezioni su Del Piero, che nel ’93 fu offerto al Milan, prima di passare alla Juventus e diventare la bandiera che tutti conosciamo.  Proprio riguardo allo stadio nuovo, Galliani lo reputa “irripetibile”:

Se i club italiani avessero stadi di proprietà cosa cambierebbe? L’aspetto più importante: il fatturato. Ma purtroppo sono discorsi che non portano a niente. Siamo lontani da questa svolta anni luce. Ciò che è successo a Torino è irripetibile. L’unica cosa che posso fare è cercare di rimodernare San Siro per esaudire un sogno: ospitare presto una finale di Champions League

Sul protagonista più atteso dai rossoneri, Ibrahimovic, Adriano Galliani si è espresso con grandi parole di elogio:

Chi ha Ibra vince il tricolore, lo dicono i numeri. La sua fisicità si fa sentire, rivedete il secondo gol col Plzen. Senza il suo infortunio saremmo primi in campionato

Sulla sponda bianconera invece l’osservato speciale è l’ex Andrea Pirlo, da pochi mesi passato alla Juventus e già leader in campo e trascinatore della squadra. Su di lui Galliani non ha rimpianti:

A differenza di altri club, da noi quando scadono i contratti bisogna essere contenti in due. Pirlo voleva un triennale e noi abbiamo deciso di non accontentarlo. In passato ce ne sono stati altri di ex. Tutto questo nasce dagli ottimi rapporti che abbiamo sempre avuto con la Juventus.

Infine è interessante un aneddoto che riguarda il Capitano, la storia, la bandiera della Juventus: Alessandro Del Piero.

E’ stato un mio sbaglio. Piero Aggradi ci offrì Del Piero nel 1993. Ma costava 5 miliardi di lire, una cifra mostruosa per un ragazzino di 16 anni. Allora andarono da Boniperti e lui non se lo fece scappare. Chapeau

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