Ci risiamo, campionato nuovo, storia vecchia. Dopo che nelle precedenti partite gli arbitri italiani si sono comportati più o meno bene, in questa cominciano a mostrarsi le prime crepe. Specialmente nella gestione dei cartellini, visto che con le big di Serie A ci vanno sempre un po’ troppo teneri. In fin dei conti però, errori grossolani non ce ne sono stati, e così l’unico sbaglio davvero grosso è quello commesso dal signor Ostinelli in Atalanta-Novara, in cui all’ultimo minuto Granoche segna il gol del pareggio, annullato ingiustamente.
Ma il vero problema, come detto, sono i cartellini che, se sventolati nella maniera corretta, avrebbero potuto cambiare molte partite. Capita così che sullo 0-0 del posticipo Parma-Roma, Kjaer sia graziato su un intervento chiaramente da ammonizione (sarebbe stata la seconda), tanto che Luis Enrique se ne accorge e lo sostituisce poco dopo.
Episodio identico a quello avvenuto 24 ore prima, quando a Milano Taiwo rischia seriamente l’espulsione per un fallo ancora più nitido di quello di Kjaer, ed il copione si ripete: arbitro che perdona e allenatore che lo sostituisce. Altre big graziate, anche se per falli meno evidenti, sono Juventus e Napoli, mentre, e di questo ne siamo contenti, almeno per quanto riguarda gli episodi importanti, come i calci di rigore o gol annullati, gli arbitri si sono comportati sempre bene.
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