Dopo i fasti di una presentazione dell’impianto futuristico e di una squadra da Champions League, arrivano anche i primi dispiaceri per la dirigenza della Juventus. Ieri sera infatti è stato approvato il bilancio al 30 giugno (quindi prima degli oltre 80 milioni spesi per il mercato), ed i numeri sono stati davvero preoccupanti: 95 milioni di euro di rosso.
Per questo le prime mosse dei dirigenti sono state il raschiare il fondo delle riserve delle azioni, del patrimonio sociale, ma soprattutto l’emissione di nuove azioni da cui si dovrebbero incassare circa una ventina di milioni. Ma la fetta più grossa toccherà alla Exor che sarà costretta a rimpolpare le casse aziendali con altri 72 milioni, più 9 milioni che verranno prelevati dal fondo di Gheddafi che è stato congelato. Di certo il rais libico non li verrà a reclamare molto presto.
Il motivo di questo profondo rosso si può ritrovare nella fallimentare stagione scorsa. Sono stati spesi diversi milioni per il calciomercato (più 12 milioni di buonuscite dei vari Camoranesi, Trezeguet, ecc.), il monte ingaggi è salito, ma l’aver concluso il campionato fuori dalle coppe europee è stato un colpo molto duro che si assesta per le mancate entrate dell’Uefa, pubblicitarie, marketing e così via.
Il futuro è ancora in chiaroscuro. Agnelli ha ammesso che il prossimo bilancio, dati gli oltre 80 milioni spesi sul mercato, sarà ancora in passivo, ma si spera meno di com’è andata quest’anno. Infatti si calcola di vendere qualche giocatore a gennaio, ottenere la qualificazione in Europa, e soprattutto far fruttare l’investimento del nuovo stadio, che con qualche decina di milioni di ricavi ogni anno dovrebbe far tornare in positivo il bilancio societario nell’arco di qualche stagione. Ci riusciranno? Considerando che lo scorso anno i bianconeri avevano fatto registrare circa 5 milioni di utili, la Uefa potrebbe non penalizzarli per il fair play finanziario, sempre che questa situazione di passività non si protragga a lungo.
Photo Credits | Getty Images
Commenti (1)