La sua assenza, il giorno dell’inaugurazione dello Juventus Stadium, è stata la più vistosa. Va bene che non fossero presenti colonne dell’ultima Juventus vincente, come Mauro Camoranesi e David Trezeguet, ma lui, il simbolo della combattività bianconera non poteva mancare.
Domenica scorsa poi c’era tutta la dirigenza juventina per il debutto dei bianconeri nel loro stadio. Tutta tranne la furia ceca. Un’altra assenza oggi, durante il Consiglio di Amministrazione che dovrebbe approvare la relazione finanziaria annuale dell’esercizio 2010/2011 significherebbe un divorzio imminente.
In ogni caso sembra evidente che la Furia Ceca non sia molto soddisfatta del suo ruolo all’interno del club: aveva accettato il posto in Consiglio d’Amministrazione perché non se la sentiva di dire di no ad un amico – Andrea Agnelli – ma adesso che si trova dentro vorrebbe fare di più, non essere soltanto un simbolo. E’ facile quindi immaginare che prima o poi la questione debba essere messa sul piatto.
Difficile che possa svolgere compiti più operativi se il club continuerà a mostrare quanto fatto vedere durante la stagione. Anche perché questo vorrebbe dire coinvolgere il suo ex-agente Mino Raiola, uno che l’attuale direttore generale bianconero Giuseppe Marotta vede un po’ come il fumo negli occhi.
Più facile pensare che, se la Juventus farà un’annata all’altezza del suo blasone ci sia un divorzio consensuale tra il ceco e la sua squadra del cuore alla fine della stagione. Se invece i bianconeri facessero un ennesima stagione balorda, Marotta dovrebbe lasciare il suo posto, e a questo punto Nedved potrebbe essere chiamato ad un ruolo più operativo.
In ogni caso i bene informati sembrano escludere delle frizioni sulle scelte fatte durante il calciomercato, come aveva affermato lo stesso direttore generale bianconero:
Tra di noi non c’è stato nessun contrasto sul mercato. Pavel è un consigliere di estrazione tecnica, un ruolo che in una società come la nostra deve esserci.