La presentazione in pompa magna del nuovo stadio della Juventus ha riaperto una ferita nel calcio italiano: il rendersi conto di essere indietro rispetto ai grandi campionati europei, dove i club hanno lo stadio di proprietà. Quando il progetto bianconero fu presentato quattro anni fa sembrava fantascienza, oggi tutti vogliono lo stadio di proprietà. Ma com’è la situazione allo stato attuale?
Si può dire che molti ne parlano ma pochi effettivamente si muovono. La Fiorentina era partita in quarta, con il progetto già realizzato e l’area individuata per la costruzione, oltre che dell’impianto, anche della Cittadella Viola. Poi però tutto è stato rallentato dalla burocrazia, dalle difficoltà tecniche ed economiche, e così, dopo l’annuncio che aveva fatto venire l’acquolina in bocca ai tifosi, oggi lo stadio della Fiorentina rimane ancora sulla carta.
Qualcosa si è mosso sulla Cittadella Viola, con i primi campi costruiti dopo che i Della Valle hanno minacciato di mollare tutto, società compresa. Un po’ poco, stando ai piani, ma almeno è qualcosa. Dello stadio di proprietà oggi non si parla più, l’impressione è che sia stato momentaneamente congelato per realizzare prima di tutto la cittadella e poi, in una fase successiva, l’intero impianto.
Discorso diverso per l’Inter. Moratti si è deciso a parlare di questo progetto solo di recente, tanto che oggi ancora non esiste un progetto vero e proprio. Eppure ha già fissato una scadenza, 2014, appena prima dell’inaugurazione dell’Expo 2015. Finora si conoscono già diversi dettagli, anche se bisogna vedere quanto definitivi. Si sa infatti che sarà dedicato a Facchetti, di cui porterà il nome; avrà tra i 60 e i 65 mila posti, sarà costruito sul modello dell’Allianz Arena (stadio del Bayern Monaco) o su quello dell’Amsterdam Arena (Ajax). E soprattutto, sarà un gioiello della tecnica, con le tribune riscaldate ed i palmari messi a disposizione dei tifosi per rivedere i replay e le immagini televisive. Costo di tutta l’impresa: 400 milioni di euro, tre volte e mezzo quello che è costato lo Juventus Stadium. Il problema è che siamo ancora in fase di progettazione, e bisognerà vedere se in appena tre anni tutto si riuscirà a realizzare.
I cugini del Milan, lo scorso anno, aprirono una vera e propria sfida per chi, delle due squadre cittadine, riuscirà ad ottenere per prima lo stadio di proprietà. Dopo l’annuncio che si stava cercando un’area in cui costruirlo però, tutto è finito nel dimenticatoio, tanto che si è vociferato che, una volta che l’Inter “traslocherà” nel nuovo stadio, il Milan acquisterà dal Comune quello di San Siro. Ma anche in questo caso, siamo a livello di indiscrezioni ed è presto per parlarne.
Capitolo romane: Lotito ha dichiarato per primo di voler costruire lo stadio per la Lazio, ma più che altro lo disse in merito alla contesa con il Comune di Roma sul pagamento, a suo dire, troppo alto per l’affitto dell’Olimpico. Ora che si è trovato un accordo, non si sa che fine abbia fatto il progetto dello stadio della Lazio (che si diceva dovesse chiamarsi Stadio delle Aquile). Purtroppo l’impressione è che, almeno per adesso, non ci sia alcuna intenzione di realizzarlo.
Chi invece sembra seriamente intenzionato è Thomas DiBenedetto che ha messo lo stadio al primo posto nei progetti per la sua nuova Roma. In America i club di football e di baseball hanno stadi di proprietà, ed è quello che il magnate ha intenzione di fare nella Capitale, insieme ad una serie di esercizi commerciali tutti intorno che trasformerebbero la zona in una sorta di cittadella giallorossa. Ma DiBenedetto si è appena insediato, i problemi per il passaggio completo della società sono stati tanti e solo ora si comincia a respirare un po’ di serenità. Lo stadio può attendere.
Anche il Palermo ha intenzione di augurare il suo nuovo stadio, ed il presidente Zamparini, che ha già individuato l’area dell’attuale velodromo Borsellino come quella ideale, ha annunciato che entro fine mese se ne saprà di più. L’impressione comunque è che ci vorranno almeno altri 4-5 anni prima di vedere un’altra inaugurazione come quella dell’altra sera.
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