Serie A, non si gioca, per Petrucci la colpa è dei presidenti

di Redazione 5

 A quest’ora avremmo dovuto esser con gli amici a commetare i primi risultati del campionato di serie A, invece lo sciopero ne ha blocccato la partenza ed ora siamo quasi tutti a parlare con gli stessi amici di prima dello sdegno a riguardo dello dello sciopero dei calciatori. Ma siamo poi così sicuri che siano loro i “colpevoli”?  Il numero uno del Coni, Gianni Petrucci, ha rilasciato una interessante intervista, in cui addossa la responsabilità ai presidenti, e non ci sentiamo di dargli torto:

E’ innegabile che il clima nella Lega Calcio sia cambiato. Ricordo un mondo solidale, costruttivo. Adesso vanno d’accordo solo a Natale, per gli auguri. Poi tutti in ordine sparso. Ma non è che se qualcuno grida più forte di Abete, allora Abete è un incapace. Non lascerò che venga dimissionato dai presidenti sfasciatutto in esilio (riferimento a Lotito, ndr). Contro l’arroganza, noi abbiamo la legge.

Il Presidente del Coni non parla espressamente di commissariamento, ma alla domanda se il Coni sta pensando di commissariare la Lega Calcio, la risposta è abbastanza esplicita:

Dico solo che così non si può andare avanti. E chi pensa che il Coni non abbia poteri o strumenti giuridici per intervenire, si sbaglia…

Spiragli di ottimismo invece per quello che riguarda un possibile accordo tra la Lega e l‘Assocalciatori, perchè gli interessi sono troppo alti per rimanere fermi a lungo:

Il calcio italiano non è come la Nba, che ha le spalle sufficientemente larghe per fermarsi un anno. E non è solo la serie A: ci sono 15mila società, tutte hanno la loro importanza. É vero che i nostri club producono ricchezza ma anche debiti, non sono in grado di resistere troppo a lungo senza incassi. Un accordo alla fine si troverà.

Non ci resta che sperare che sia così, e che finalmente il buon senso possa avere la meglio, anche su certi presidenti “sfasciatutto” citati da Petrucci, con allusione esplicita a De Laurentis.

 

Commenti (5)

  1. PETRUCCI SBAGLIA ED HA RAGIONE AURELIO , ED E’ CHIARO IL PERCHE’ LO ATTACCA : PETRUCCI E’ UNO DI QUELLI CHE STA SEDUTO SU UNA POLTRONA CHE NON VUOLE CAMBIARE. LA PROVA DEL FATTO CHE ATTACCA AURELIO SENZA NECESSITA’ STA NEL FATTO CHE IL RIFERIMENTO X I DEBITI NON TOCCA IL NAPOLI , QUEL NAPOLI CHE PLATINI CITA A PROPROSITO DEL FAIR PLAY FINANZIARIO.- PETRUCCI , A CHI DIFENDI ? CIAO A MAI PIU’

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