Altri 2 gironi in campo oltre a quelli delle squadre italiane nella serata di ieri sera, ma soprattutto 36 gol in sole 8 gare probabilmente non si vedevano da tempo. Il record di giornata va a Villareal-Aalborg. Sembrava una partita come le altre, con un inizio in sordina che faceva pensare ad una gara tattica per studiare le mosse dell’avversario. E invece il vaso di Pandora viene scoperchiato al ventesimo da Saganowski. Non l’avesse mai fatto. Rossi pareggia dopo 8 minuti, e da quel momento in poi le reti arrivano a grappoli. Il primo tempo si chiude sul risultato di 2-2 con i gol arrivati tutti nel giro di un quarto d’ora. Alla fine della partita sul tabellino si leggerà 6-3 per gli spagnoli, con l’Aalborg che oramai dice addio ai sogni qualificazione, se mai ne ha avuti.
Può sperare solo nel posizionamento Uefa, dato che anche la concorrente Celtic non fa una bella figura a Manchester, dove lo United passeggia 3-0 con doppietta di Berbatov. Ormai la qualificazione di Manchester United e Villareal è solo una questione di settimane.
Nel girone G la goleada la fa l’Arsenal, che va ad affrontare il Fenerbache preparando una gara tra mille polemiche, e ne esce vincitrice da campione, cioè segnando 5 gol contro i due dei turchi. Non sono riusciti a far valere l’aspetto psicologico i padroni di casa, ma questo Arsenal è troppo forte per essere scalfito, e la dimostrazione è che è andata in rete con 5 giocatori diversi. Lo spareggio per il secondo posto momentaneo lo vince la Dinamo Kyev, che contro ogni previsione va in Portogallo senza paura e vince 0-1 contro il Porto.
Nei gironi delle italiane Bate Borisov e Zenit si rassegnano al ruolo di comparse, togliendosi punti a vicenda nella gara pomeridiana. Ora a Real e Juventus basta vincere una gara per qualificarsi. La situazione della Fiorentina invece è più complicata. Oltre alla sconfitta è costretta a vedere il Lione non solo scappare via, ma anche stravincere, dato che alla fine i gol che segna alla Steaua sono addirittura 5 (doppiette di Fred e Benzema), mentre quelli subiti “solo” 3. Ma ancora non è detta l’ultima parola.
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