E’ uno dei giocatori più forti in attività. Per alcuni è addirittuta “il” più forte. Nell’ultma stagione ha segnato la bellezza di 42 reti tra campionato e coppe varie, candidandosi prepotentemente alla conquista del Pallone d’Oro. Stiamo parlando di Cristiano Ronaldo, asso del Manchester United e della nazionale portoghese.
La scorsa estate è stato al centro del calciomercato, visto l’interessamento del Real Madrid che avrebbe fatto grossi sacrifici pur di portarlo in camiseta blanca.
Sacrificio che invece non è stata disposta a fare l’Inter qualche anno fa, quando Luisito Suarez scoprì il fenomeno portoghese nelle giovanili dello Sporting Lisbona e cercò di convincere i nerazzurri a portarlo a Milano. Ebbene si, Cristiano Ronaldo poteva arrivare alla corte di Moratti quando ancora non aveva compiuto i 18 anni!
Mi aveva chiamato un mio contatto che avevo in Portogallo per dirmi che c’era da dare un’occhiata ad un giocatore diverso da tutti gli altri. Così andai allo stadio del Belenenses per osservarlo e gli vidi subito fare cose non comuni. Capii anche che a quel livello era già un giocatore noto perché gli avversari cercavano di fermarlo anche con brutti falli.
E a quanto pare Suarez aveva visto lungo, proponendo immediatamente alla società di puntare sul baby talento lusitano. Ma a Milano evidentemente avevano altri pensieri in quel periodo e non si fidarono dell’intuizione dell’osservatore (che li pagano a fare se poi non li ascoltano?).
Di lì a poco Ronaldo passò in prima squadra, cambiò procuratore e cominciò a giocare regolarmente nella serie A portoghese. Suarez fece un altro tentativo:
Ad un certo punto andai perfino a casa sua per incontrare lui e la famiglia. Non parlammo di denaro ma sapevamo che lo Sporting non navigava in buone acque e penso che con uno o due milioni di dollari lo avremmo potuto acquistare.
Ma alla fine non se ne fece nulla e due anni dopo Ronaldo finì a Manchester, dove ha potuto esprimere pienamente tutto il suo talento. Forse se fosse finito all’Inter non avrebbe goduto della stessa fortuna. Forse in maglia nerazzurra si sarebbe “rovinato” come tanto altri prima di lui. Forse a quest’ora non sarebbe nemmeno candidato per il Pallone d’Oro… Forse. Ma provate a raccontarlo ad un qualunque tifoso nerazzurro.
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