Manca ancora qualche giorno al pronunciamento della Figc in merito all’assegnazione dello scudetto 2006, ma la sola ipotesi che tutto possa essere nuovamente insabbiato e che il tricolore resti ad arricchire la bacheca dell’Inter, fa infuriare la dirigenza della Juventus ed in particolare Andrea Agnelli, che si è sfogato in comunicato ufficiale:
La Fiorentina e i suoi principali azionisti hanno correttamente sottolineato la disparità di trattamento subita da alcune società calcistiche nel 2006. Una disparità che rischia di perpetuarsi, se le indiscrezioni di questi giorni dovessero essere confermate da Consiglio Federale di lunedì 18. Il dialogo tra gli attori principali del mondo del calcio è certamente auspicabile, ma le condizioni di parità tra questi soggetti devono ancora essere garantite, anzi ristabilite, dopo 5 anni di doppiopesismo.
Poi arriva la minaccia di rivolgersi alla giustizia ordinaria, nel caso in cui quella sportiva non revochi all’Inter il cosiddetto scudetto di cartone:
Ribadisco che ogni azione legale sarà esperita a tutela della Juventus, se l’ordinamento sportivo dimostrerà di non essere in grado di garantire ai suoi membri pari dignità ed eguale trattamento. Questo non è il tempo della burocrazia, questo è il momento della sostanza. Il dialogo potrà stabilirsi solamente quando queste condizioni saranno garantite.
Poi arriva il riferimento a Giacinto Facchetti, la cui memoria – a detta della dirigenza nerazzurra – sarebbe stata offuscata da gravi insinuazioni:
Qui non è in gioco l’onorabilità delle persone, che in taluni casi non sono in condizione di argomentare. Qui è in gioco la credibilità del sistema.
In attesa della decisione della Figc e dell’eventuale controffensiva bianconera, annotiamo anche il parere di Christian Abbiati, portiere della Juventus nella stagione 2005-’06:
Cosa penso di un’eventuale revoca? Non mi sono fatto idee. Io, come Zambrotta e Ibrahimovic, sento di aver vinto quel campionato sul campo. Se mi chiedono quanti scudetti ho vinto, io rispondo quattro.
Così come ogni juventino che si rispetti risponde ventinove. Questione di punti di vista.