Andriy Yarmolenko è un attaccante di ventidue anni – ancora da compiere – dai potenti mezzi fisici – è alto 187 cm per 76 chilogrammi di peso -, sinistro naturale, che può giocare come seconda punta o attaccante di fascia in un 4-3-3. Gioca nella Dinamo Kiev e nella nazionale di Kalitvintsev insieme ad Andriy Shevchenko, e per questo in Italia è stato erroneamente considerato come un nuovo Shevchenko.
In realtà presenta caratteristiche tecniche e fisiche diverse dall’ex-calciatore rossonero. Non è un cecchino quasi infallibile – anche se finora ha dimostrato buone doti realizzative, con ventotto reti segnate nelle 92 partite giocate complessivamente con la formazione ucraina -, ma un attaccante esterno di grande dinamismo che parte da lontano, con ottime capacità di inserimento e mezzi tecnici importanti – nel suo bagaglio di colpi c’è pure l’elastico alla Ronaldinho.
Il calciatore ucraino è anche tatticamente disciplinato, visto che si sacrifica pure in fase di non possesso, impegnandosi in azioni di pressing e rientro. Per diventare un big player gli mancano soprattutto due cose: la continuità di rendimento ad alto livello e una certa cattiveria agonistica – basta pensare al fatto che nonostante l’altezza abbia finora ottenuto un fatturato scarso in termini di gol di testa.
Shevchenko lo ha consigliato a più riprese al Milan, perché lo ritiene il giovane calciatore ucraino con più talento, e secondo il suo manager Patrick Bastianelli sarebbe stato contattato a più riprese dai rossoneri -, e piace anche alla Juventus. Fuori dall’Italia, interessa anche a diversi club tedeschi – in particolare al Colonia -, e spagnoli – come Valencia, Espanyol e Siviglia.
Tutti questi club hanno inviato spesso degli osservatori allo stadio della Dinamo – il Valeri Lobanovsky – per seguire le prestazioni del calciatore. Sicuramente il fatto che sia un extracomunitario rischia di frenare l’interesse delle italiane, anche con il nuovo limite.
La squadra ucraina chiede per lui non meno di una decina di milioni di euro.