Continua a tenere banco la vicenda dello scudetto 2006, in attesa che la Figc scriva la parola fine su una delle pagine più buie del calcio nostrano. Il procuratore Palazzi ha stabilito che l’Inter era colpevole quanto i club che all’epoca furono pesantemente penalizzati (Juventus in primis che conobbe l’onta della Serie B e fu costretta a restituire due tricolori).
I reati sono ormai caduti in prescrizione, ma ciò non toglie che anche i nerazzurri (e in particolare Giacinto Facchetti) debbano essere iscritti nel libro dei colpevoli. Una situazione che ovviamente non piace a Moratti, il quale cerca di dissolvere le ombre, affermando che si può fare un processo a chi non c’è più e non può difendersi. Ma Moggi, radiato ed escluso di fatto dal calcio italiano, non ci sta ed attacca il patron nerazzurro:
Certo è che devono toglierlo all’Inter. E’ inutile che Moratti si nasconda dietro la morte di Facchetti, cosa che ovviamente come uomo mi è dispiaciuta molto, ma le voci non si cancellano.
E ancora:
Se fossi nei panni del presidente dell’Inter, farei buon viso a cattivo gioco e lo ridarei indietro. Tra l’altro mi pare che manchi anche la delibera di assegnazione di quel titolo: c’è solo un comunicato stampa, quindi per me quello scudetto è ancora della Juve. Nel 2006 se la sono presa col più debole perché erano morti l’avvocato e il dottor Umberto Agnelli.
Luciano Moggi nella sua invettiva non risparmia nemmeno il Milan:
E’ come l’Inter. Mettete a confronto le mie telefonate con le loro e vi sembrerò un dilettante.
Insomma Big Luciano non molla la presa e – se proprio deve precipitare nel baratro – vuole trascinarsi dietro tutti coloro che seguivano lo stesso sistema e che alla fine della fiera si dichiaravano onesti e senza macchia. Le polemiche continuano e non termineranno neanche con la decisione di Abete in merito alla revoca dello scudetto 2006, qualunque sia la sentenza.