Parlare di tifosi e non di calcio, molto spesso non è una cosa piacevole, perchè nella maggior parte dei casi si tratta di violenze. Ma per fortuna c’è anche una parte dei tifosi, ci auguriamo la più vasta, che va allo stadio per divertirsi, e per divertire. Se a tutto questo ci aggiungiamo anche una sana competizione innescata involontariamente da Cristiano Militello con la sua rubrica “Striscia lo Striscione“, ecco allora che parlare di tifosi diventa qualcosa di anche più bello del calcio.
Arrivato alla quarta edizione, il Premio Ciotti, dedicato allo storico radiocronista sportivo, che va ogni anno allo striscione più bello, quest’anno ha premiato Andrea Antonacci, tifoso milanista ma residente a Pescara. Il suo striscione
Galliani: porta Ronaldo dal Dottor House
è risultato il più bello tra i dieci in lizza. Questo ha colpito per ironia e sagacia, ma di certo gli altri nove non hanno sfigurato. Ecco una carrellata sui partecipanti.
Al secondo posto non si è classificato il più ironico, ma il più toccante (favorito alla vigilia), e cioè quello dedicato al Presidente della Roma Franco Sensi, nella gara successiva alla sua dipartita:
Ciò che facciamo nella vita riecheggia nell’eternità, grazie Presidente
La giuria, composta da grandi personalità del calcio e della cultura italiana, da Gianni Petrucci a Maurizio Costanzo, da Giancarlo Abete a Clemente Mimun, ha assegnato la medaglia di bronzo allo striscione dei tifosi più “allegri”, ma per altri motivi: “Grappa e vinci“, uno degli slogan preferiti dagli italiani, ma soprattutto dai suoi autori di Bassano del Grappa. Quarto posto per “Se l’Inter ha vinto lo scudetto la pace è possibile“, gli sfottò sui nerazzurri non mancano mai, come non possono mancare quelli su Moggi con “Moggi, chiudimi nello spogliatoio con Ilaria D’Amico“, classificatosi sesto. Al quinto posto invece un tema d’attualità: “Siete peggio dell’Alitalia“, dedicato dai tifosi della Juve Stabia alla propria squadra, mentre a parimerito si classificano le solite prese in giro tra i tifosi romanisti e laziali nel derby “Noi eredi di Cesare, voi dei Cesaroni“, quello dei tifosi del Livorno rivolto al Milan “Ma Pato è l’anagramma di topa?”, ed infine il più simpatico, a mio avviso, “A noi el pocho, a voi el frocho“, dedicato dai tifosi napoletani a Ronaldo, nell’ambito dello scandalo che lo vide coinvolto in una serata con tre trans.
Quando i tifosi sono questi, è sempre un piacere parlare di loro.