Il fallimento del Messina, i ritardi e le documentazioni irregolari di Treviso e Avellino, e poi ripescaggi e contratti poco chiari, tutte vicende che nell’ultima estate hanno creato non pochi problemi al Governo del Calcio. Tutti problemi che dal prossimo anno non ci saranno più.
Finalmente, dopo tanti anni di discussioni e difficoltà, i “padroni” del calcio italiano si sono riuniti per trovare una soluzione ai numerosi intoppi burocratici che stanno infastidendo non poco quei milioni di italiani che vorrebbero un calcio sempre e solo legato alla partita, ma che si ritrovano a fare i conti con questioni che del calcio proprio non ne hanno traccia.
Il primo provvedimento, preso ieri sera dal Consiglio Federale, sarà di bloccare i ripescaggi dalla stagione 2009/2010. Dal prossimo anno quindi nei campionati di Serie B, Prima e Seconda Divisione della Lega Pro, in caso di fallimento di un club, i ripescaggi rimarrebbero bloccati. La decisione definitiva dovrebbe arrivare per il 30 Novembre prossimo, ma per fare un esempio, se questo decreto fosse passato in questa stagione, l’Avellino non sarebbe mai stato ripescato in B e ora il campionato cadetto sarebbe formato da 21 squadre.
I provvedimenti adottati non riguardano solo questo, ma più in particolare i calciatori. Infatti è stato deciso che se i calciatori messi fuori rosa per un qualsiasi motivo risolvano consensualmente il proprio contratto entro il primo Novembre, hanno facoltà di essere trattati come un qualsiasi calciatore svincolato e quindi ritesserarsi per qualche altra squadra entro il 2 Febbraio. Questo provvedimento è in vigore sin da questa stagione.
Per salvare i club di B che non godono dei privilegi (soprattutto televisivi) di quelli di Serie A, si è pensato a trovare una soluzione per quanto riguarda gli stipendi dei calciatori. Bocciata la proposta di un tetto agli ingaggi, si è pensato ad una spalmatura degli stipendi in più stagioni, ma questa nuova norma è rimasta ancora sospesa perchè non trova d’accordo tutti gli interessati. L’unica norma rimasta inalterata sarà quella che prevede i due punti di penalizzazione nella stagione in corso nel caso si accertino incongruenze contrattuali (ad esempio stipendi non pagati). Ancora non si è risolto tutto, ma è almeno un passo avanti.