Roberto Baggio, Ronaldinho, Ruud Gullit, ma soprattutto lui, Stefano Borgonovo, per una volta stella della serata, capace di offuscare tre palloni d’oro. Si è tenuta ieri la serata di beneficienza a lui dedicata, organizzata dalle società di Milan e Fiorentina (i due club in cui ha disputato i suoi anni migliori nel calcio professionistico), il cui incasso sarà devoluto alla ricerca contro la malattia che l’ha colpito già dal 2005: la Sclerosi Laterale Amiotrofica, nota ormai con il nome di Sla.
L’annuncio ufficiale della sua malattia Borgonovo l’aveva dato solo un mese fa, ma già da 3 anni si era ritirato dal mondo del calcio (allenava la Primavera del Como) per problemi di salute. Al suo annuncio si erano mossi numerosi dirigenti e campioni del calcio per fare qualcosa per lui, fino alla partita di beneficienza che ha visto “affrontarsi” Milan e Fiorentina.
Ci eravamo già occupati in passato di questo caso, che purtroppo ha colpito numerosi calciatori, ma stavolta l’epilogo è stato diverso, almeno dal punto di vista umano. “Un eroe moderno” lo considera Roby Baggio, perchè in grado di mettere la sua faccia per l’iniziativa, nonostante fosse sfigurata dalla malattia, proprio per aiutare altri nelle sue stesse condizioni, ma soprattutto evitare che altre persone ci capitino. E all’appello hanno risposto in tanti. Oltre ai tre già menzionati, in campo sono scesi Antognoni, Branca, Terim, Maiellaro, Toldo, Baresi e Rijkaard, ma soprattutto tantissima gente venuta da tutta Italia che ha riempito il Franchi, e ha tributato un applauso di almeno 5 minuti al suo ingresso in campo, facendogli di colpo prendere la rivincita su anni di lotta contro la malattia.
Dal punto di vista calcistico, la gara si è svolta in due parti: un primo tempo in cui in campo sono scese le squadre attuali dei rossoneri e dei viola (terminato 3-1), mentre nella ripresa a scendere in campo sono state le stelle storiche delle due squadre, per la maggior parte formate da ex compagni di squadra di Borgonovo. Alla fine della partita i viola hanno vinto 4-1, ma il risultato passa sicuramente in secondo piano. Ciò che conta è aver fatto un ultimo regalo ad un uomo, prima che ad un ex calciatore, che ha dato la vita per il calcio, e che purtroppo a causa (forse) del calcio questa vita se l’è rovinata.
betta 13 Ottobre 2008 il 13:17
ancora adesso a ripensare a quelle immagini che ho visto mi commuovo…