Ancora una storia che ha dell’incredibile sulle pagine di Calciopro, per chi come noi è abituato a trattare di talento e milioni, di Champions League e grandi stadi. Ma, come detto in altre circostanze, esiste anche un altro tipo di calcio, quello sconosciuto ai più, quello di cui si parla solo quando accadono fatti che poco dovrebbero avere a che fare con un pallone che rotola.
E’ una storia di nazionale e di magia nera, di convocazioni mancate e di stregoni. Stavolta non viene dall’Africa, ma dagli Emirati Arabi, dove certe situazioni non sono poi così frequenti come nel Continente Nero.
Protagonisti della vicenda sono due stelle del posto, Faisal Khalil e Subait Khater, non convocati dal francese Dominique Bathenay, neo ct della nazionale. Cose che possono succedere in qualunque parte del mondo, basti pensare a Cassano o al povero Trezeguet, escluso non per scelta tecnica, ma per “colpa” del suo segno zodiacale. Ma mentre i “nostri” sopportano e sorridono (più o meno), Khalil e Khater hanno pensato di rivolgersi a due stegoni per avere quanto a loro avviso gli spettava di diritto.
Ed ecco entrare in gioco la magia nera usata contro i due sostituti, Ismail Matar ed Ismail al Hammadi, affinché si facessero male e fossero costretti a saltare la convocazione. La pratica però non è andata a buon fine grazie all’intevento della polizia che seguiva da tempo l’operato dei due stregoni (ricordiamo che in quella parte di mondo la stregoneria è punita con la decapitazione).
I giocatori sono stati arrestati ed ora dovranno rispondere delle loro azioni sia davanti alla giustizia sportiva che a quella ordinaria. Un altro mondo, un altro modo di intendere il calcio, ma saremo curiosi di sapere cosa succederebbe se anche da queste parti si facesse ricorso a certe tecniche per rimediare una convocazione. Il già citato Trezeguet cosa dovrebbe fare? Andare forse in giro con in tasca una bambolina voodoo somigliante a Domenech e passare il tempo a infilzarla di spilli?
A pensarci bene, per come sta andando la Francia negli ultimi tempi, chissà che David non ci abbia già pensato…