Una radiazione dal mondo del calcio non pare aver scalfito le convinzioni di Luciano Moggi che, dopo aver accolto la sentenza della giustizia sportiva (identico destino anche per Antonio Giraudo, dirigente e collega di Moggi alla Juventus, e Innocenzo Mazzini, ex Presidente della Figc) non ha esitato a replicare per dichiararsi pronto alla guerra. L’ex direttore generale dei bianconeri, intervenuto nella tarda serata di ieri al talk calcistico in onda su 7Gold – “Diretta Stadio” – ha mostrato unghie e denti e, attraverso uno sfogo che ne ha anticipato le intenzioni, ha fatto capire di non avere affatto gradito le decisioni annunciate. Parole perentorie:
“La sentenza ha disatteso completamente quello che ha detto l’Alta Corte del Coni. C’è qualcuno che pagherà e lo sanno benissimo. Vogliono la guerra? La guerra gliela facciamo. Vedremo questo gioco a cosa porta. Voglio uscire dal calcio quando lo dico io, non quando lo dicono gli altri ingiustamente”.
Tradotte, le frasi di Moggi lasciano presagire il ricorso a tutti i gradi di appello garantiti dalla giustizia e danno una interpretazione soggettiva – punti di vista – di quanto accaduto:
“Il Coni voleva verificare tutto quello che è successo realmente, non fare un processo parziale su 21 telefonate di un investigatore che ha dimostrato in aula, a Napoli, quello che vale. Questo processo si basa su 21 intercettazioni sulle quali c’è una sentenza di Sandulli che dice che non si è consumato nessun illecito”. Secondo il dg, quindi, ci si sarebbe limitati a estrapolare dal contesto una parziale verità ignorando parecchie altre certezze: “Hanno guardato solo le nostre 21 intercettazioni. Vi era uno della Federazione che chiamava me alle 11.45, Facchetti e Meani alle 11.20. C’è un sms dove questo della Federazione dice a Meani: ‘Arbitro Trefoloni, siamo tutti con voi, non mollate. Questo è un sms che sta agli atti del tribunale. Di queste cose la Federazione non ha tenuto conto. Adesso vediamo se ne terrà conto in futuro. Oppure c’è Facchetti che dice, per avere Collina: ‘Mettete due preclusi, uno Rosetti, e l’altro De Sanctis che aveva arbitrato la settimana prima la Juventus’. La Juventus queste cose non le ha mai fatte. Adesso vogliono Calciopoli? L’avranno”.
Sono le riflessioni a caldo di chi pare accusare il colpo ma sembrano anche velati avvertimenti a parecchi altri che gravitano nel mondo del calcio e sui quali Moggi lascia intendere di sapere molte cose.
miki foggia 19 Giugno 2011 il 21:23
“Piaccia o non piaccia” alla FIGC ( radierà Moggi e C. anche in appello) e a qualcuno……un altro pochino è a farsopoli 2006 (la presa in giro nell’anno 2006 di tutti gli Italiani e la scusante di chi non sa perdere) ci penserà il CONI (3 grado) per la radiazione, e il processo Vero di Napoli che ha scoperto la farsa…..poi qualcuno cambierà mestiere ( vedi narducci e auricchio) e altri pagheranno i danni……”piaccia o non piaccia”, tempo al tempo…