L’inchiesta sul calcio scommesse è partita da lui, Marco Paoloni, allorché, tra il primo ed il secondo tempo di Cremonese-Paganese, versò del sonnifero nelle borracce dei propri compagni di squadra in modo che – debilitati – perdessero la partita. Quell’incontro venne poi vinto dalla Cremonese (la squadra per cui giocava il numero uno), ma degli strani malesseri post partita fecero insospettire il personale medico, tanto più che un giocatore ebbe un incidente d’auto in seguito ad un malore.
Poi Paoloni passò al Benevento, ma non smise di influenzare le partite, vantandosi spesso di avere dei “ganci” tra i calciatori ben più famosi di lui. Logico quindi che all’apertura delle indagini la prima testa a saltare sia stata proprio la sua, tanto è vero che si è ritrovato dietro le sbarre sin dal giorno in cui è scoppiata la vicenda. Oggi il portiere è comparso davanti alla Procura di Cremona e dalla sua testimonianza si sperava di poter arrivare anche a qualche pesce grosso. Ma lui nega ogni addebito, dalla storia del sonnifero a quella delle gare influenzate con le sue prestazioni “comiche”.
Non ho mai drogato nessuno. Sono entrato nel giro delle scommesse perché ero fortemente indebitato, ma non ho mai giocato per perdere. Ho promesso di influire sull’esito delle gare, ma una volta in campo ho sempre dato il meglio di me.
Difficile da credere dopo aver letto le trascrizioni delle varie registrazioni telefoniche e ancor più difficile di fronte alla visione di alcune papere imbarazzanti del numero uno. Per ora comunque Marco Paoloni resta chiuso in cella e nei prossimi giorni verrà nuovamente sentito sulla vicenda. Intanto alcuni imputati sono stati scarcerati nella giornata di oggi, come Giancarlo Parlato, Francesco Giannone e Giorgio Buffone, trasferiti dal carcere agli arresti domiciliari, Manlio Bruni, rilasciato con obbligo di firma, e Mauro Bressan, scarcerato definitivamente.
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