Lo insegue la metà delle squadre del Vecchio Continente, tanto che per il Napoli sarà difficile resistere alla tentazione di alzare il prezzo del cartellino per monetizzare quanto più possibile. Parliamo di Marek Hamsik, finito nelle mire del Milan, che ora si espone più del consentito per bocca di Berlusconi e Galliani. E’ di oggi la dichiarazione del Premier che vorrebbe lo slovacco nella sua squadra, ma anche quella dell’amministratore delegato, il quale ha lasciato intendere che Hamsik sarebbe tra gli obiettivi dei rossoneri. Dichiarazioni che non sono piaciute a De Laurentiis, che nel pomeriggio ha alzato la voce:
Mi sono rotto le scatole, dico ai tifosi di stare tranquilli. Il mercato durerà fino al 31 agosto e non voglio allarmismi intorno al Napoli. Il novanta per cento delle indiscrezioni che circolano, a proposito di presunte trattative, sono solamente chiacchiere.
Poi arriva l’attacco frontale ai dirigenti del Milan:
Ho letto che Berlusconi avrebbe dato via libera ai suoi dirigenti per trattare Hamsik. Ma il mio numero ce l’ha: alzi il telefono e mi chiami, se è davvero interessato. Con Galliani sono sempre gomito a gomito, in Lega, e non mi ha mai chiesto niente. Per questo sono portato a credere che siano tutte sciocchezze. E in ogni caso il Napoli è una gioielleria, non un supermercato. Niente prezzi in vetrina. Il fair play finanziario deve valere per tutti, non è che se uno fa il presidente del consiglio può fregarsene.
Oltre a questo, ci sarebbe la volontà del giocatore di restare all’ombra del Vesuvio:
Venglos e Raiola hanno creato un’associazione per gestirne il cartellino, ma Marek è un uomo vero ed è felicissimo di indossare la maglia azzurra. È uno delle persone migliori che ha il Napoli. Se ci fosse qualche nostro giocatore che non vuole più vestire i meravigliosi colori azzurri, allora non sarebbe più degno di far parte del Napoli. E solo in quel caso si potrebbe discutere del prezzo.
Insomma, Hamsik è incedibile, ma se volesse andar via o se arrivasse un’offerta irrinunciabile, allora sì che ci si potrebbe sedere al tavolo delle trattative, ma solo e soltanto alle condizioni del patron partenopeo.