Aveva fatto molto scalpore l’arrivo di Fabio Quagliarella al Napoli appena due stagioni fa. Un napoletano a guidare l’attacco dei partenopei aveva stuzzicato le fantasie dei tifosi, i quali sono rimasti fortemente delusi quando, a pochi giorni dalla chiusura del mercato dell’agosto scorso, l’hanno visto partire per Torino.
Oggi, a distanza di quasi un anno, Quagliarella vuota il sacco e racconta com’è andata la vicenda. Dopo i due gol al Mondiale la sua quotazione era salita di molto. Contemporaneamente i partenopei avevano ingaggiato Cavani, e allora la società aveva deciso di far cassa con il suo cartellino.
La società mi aveva praticamente già venduto al Rubin Kazan, mi avevano tradito e mi avevano detto di trovarmi squadra.
Per giustificarsi davanti al pubblico, di cui l’attaccante era il beniamino, la società aveva inventato delle scuse, come il fatto che non andava d’accordo con i compagni o che arrivava tardi agli allenamenti. Tutte storie smentite da Quagliarella che si è sempre definito un giocatore corretto e che è sempre andato d’accordo con tutti. E così ecco la decisione.
Una volta preso atto che non rientrava più nei piani del Napoli, la punta ha deciso che, se se ne doveva andare, avrebbe deciso lui la destinazione, e di certo la Russia non lo allettava molto. Proprio in quel periodo la Juve aveva preso un due di picche da Totò Di Natale, e allora ecco trovata la soluzione: la Juventus. Attendiamo adesso la replica di De Laurentiis che, conoscendolo, non tarderà ad arrivare.
Commenti (1)