Niente goleada nell’atto finale dell’Europa League, sebbene una delle due squadre in campo fosse il Porto, capace di realizzare ben 13o reti nel corso della stagione. La finale di Dublino non ha offerto lo spettacolo che ci si sarebbe aspettati, ma alla fine della fiera i Dragoni di Villas Boas sono entusiasti per il risultato raggiunto con il minimo sforzo
Gli avversari di turno erano i cugini del Braga, scesi in campo più con l’intenzione di spezzare le trame offensive del Porto che con quella di assicurarsi la finale di Europa League. Gli uomini di Paciencia speravano forse di prolugare la gara fino ai supplementari o fino ai rigori, nella speranza che i Dragoni commettessero qualche errore determinante.
Ma così non è stato e ne è venuta fuori una gara con poche emozioni nella prima frazione di gioco, con il solo Hulk a rendersi pericoloso dalle parti dell’area avversaria. Il Braga rispondeva con un tiro velleitario tentato da Lima, ma nulla che potesse impensierire l’estremo difensore del Porto. L’errore imperdonabile lo commetteva invece Rodriguez in fase di impostazione, lasciando campo libero a Guarin, che scendeva sulla fascia e lasciava partire un cross verso il centro dell’area. Un appuntamento imperdibile per la testa di Falcao, che si confermava bomber di razza e regalava ai suoi il vantaggio.
Correva il minuto numero 43 della prima frazione di gioco ed era lecito aspettarsi un Braga arrembante nella seconda metà della partita. Paciencia cambiava faccia alla sua formazione, ma le azioni si contavano sulle dita di una mano, mentre il cronometro continuava a girare senza pietà.
Alla fine sarà 1-0 per il Porto, con Villas Boas che si conferma allenatore vincente, apprestandosi a seguire le orme del maestro Mourinho. Complimenti ai Dragoni campioni d’Europa, davvero insuperabili in questa stagione sia entro i confini nazionali che in giro per l’Europa.
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