Grandi contro piccole. Il mondo del calcio nostrano si è sempre diviso tra i pesci grossi, spesso coalizzati, e quelli piccoli, che cercano di contrastarne il potere. Il motivo del contendere questa volta è la ripartizione dei diritti televisivi e la richiesta di affidare a tre agenzie demoscopiche i sondaggi per valutare i bacini di utenza. La richiesta viene dalle piccole società, ma non trova l’appoggio delle grandi (Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli) e così si finisce per decidere per alzata di mano, con le le cinque grandi a dire no e Parma, Sampdoria, Udinese, Palermo e Catania a propendere per il sì. Cinque a cinque dunque.
Ma il castello rischia di crollare di fronte alla presa di posizione del presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, che con il suo voto favorevole ha dato ragione alle cosiddette piccole del calcio italiano, rendendo quindi attuabile la delibera dell’assemblea che assegna i sondaggi per definire i bacini di utenza.
Una presa di posizione che ha provocato le veementi reazioni dei grandi club, in particolare della Juventus, che per bocca del suo presidente, Andrea Agnelli, minaccia di uscire dalla Lega Calcio e di trasferirsi all’estero:
In Lega la situazione è paradossale: c’è un presidente dimissionario che decide con una maggioranza precostituita. Ci sono cinque grandi squadre che hanno il 75% dei tifosi dalla loro parte ma subiscono le decisioni delle altre squadre. Noi abbiamo 3 milioni di audience contro 300 mila delle altre 15. Purtroppo chi non investe grandi cifre, in questo momento decide. Ci appelleremo al Coni che tutela lo sviluppo dello sport. Siamo compatti con le altre 4, valutiamo anche l’ipotesi di un’uscita dalla Lega.
Ancor più duro Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, che se la prende direttamente con il Presidente della Lega Calcio:
Beretta se ne assumerà le responsabilità anche patrimoniali. Smentendo se stesso, dopo essersi astenuto nell’ultimo consiglio, ora si è schierato con una delle parti. E’ un presidente che da tempo lavora a Unicredit da mattina a sera e in Lega non c’è mai. Ognuno nella vita fa ciò che vuole ma si assume le responsabilità.
Dunque dobbiamo prepararci a veder espatriare le cinque grandi del calcio italiano? E, nel caso accadesse, in quale campionato verrebbero iscritte?
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