Il lupo perde il pelo ma non il vizio e nel caso di Josè Mourinho mai proverbio fu più azzeccato. Pensavate forse che le polemiche facessero parte solo del suo repertorio italiano? E invece no, perché il nostro caro Special One ha trovato il modo di farsi riconoscere anche in terra di Spagna, pensando forse che le sue esternazioni non venissero raccolte da chi ha il compito di condannare la politica del sospetto.
E le sue paranoie al termine di Real Madrid-Barcellona, valevole per l’andata della semifinale di Champions League e persa per 2-0 dai padroni di casa, sono state raccolte dall’Uefa, che ha deciso di fermare il portoghese per ben cinque turni, dei quali uno già scontato nella gara di ritorno ed uno sospeso ma applicabile nel caso Mourinho cada nella recidività nei prossimi tre anni. L’attacco al presunto “potere” del Barcellona, all’Unicef ed agli arbitri costa dunque caro al tecnico del Real Madrid, che dovrà pagare anche una multa di 50mila euro per le accuse successive all’espulsione di Pepe nel penultimo atto della massima competizione europea.