La lotta si annuncia lunga, complicata e senza esclusione di colpi. Ieri comunque le 15 “piccole” della Lega di serie A hanno vinto una battaglia – che comunque non si sa quale peso possa avere sull’esito finale della contesa. Poco o nulla per chi ha perso: le cinque big si sono viste rigettare dalla Corte di giustizia federale il ricorso che richiedeva la sospensione dell’esecuzione e l’annullamento della delibera – presa a maggioranza dalle altre 15 società – che fissava dei parametri per suddividere i 200 milioni di diritti tv che dovrebbero essere erogati con criteri “meritocratici”.
Queste le parole di Adriano Galliani a commento del primo atto
E’ solo la prima tappa di una lunga vicenda; impugneremo questa decisione che è sbagliata.
Ovviamente diverso il parere del patron della Lazio, Claudio Lotito, quello che i media definiscono come il capo della rivolta:
Non si capisce come queste società possano ipotizzare di aver subito un danno economico se ancora non sono stati presentati i risultati delle ricerche. Faranno altri ricorsi? Possono fare quello che vogliono, noi ci difenderemo dovunque.
La strategia a breve delle cinque società maggiori è quella di presentare ricorso all’Alta Corte di Giustizia presso il Coni. E, se necessario, in seguito faranno ricorso al Tar prima e al Consiglio di Stato poi. Ma è facile immaginare, visto l’inizio, che in particolare la Juventus ed il Milan portino avanti le cause per danni contro le società che hanno votato per questa delibera – e i bianconeri dovrebbero citare per danni anche le persone che hanno espresso in assemblea di Lega il voto incriminato.
Visto che con la vendita collettiva dei diritti i grandi hanno già rinunciato a una fetta dei loro ricavi, sinceramente credo impossibile che recedano dai loro passi se non otterranno soddisfazione. Per cui la soluzione più probabile è la nascita di un lungo contenzioso in cui l’unica vittima sicura è il calcio italiano. Forse ci vorrebbe un intervento dall’alto.