Segna solo su rigore, ma almeno segna. Kakà, che non gioca quasi mai per problemi fisici, viene finalmente mandato in campo titolare da Mourinho che preferisce far riposare i suoi uomini migliori dopo l’impresa contro il Tottenham in Champions League. L’avversario non è dei più semplici, l’Atletico Bilbao che prima di questa giornata era quinto in classifica, ma non importa, le “riserve”, se così si possono chiamare, del Real Madrid sono forti abbastanza da non impensierire lo Special One.
Due rigori, uno per tempo ed entrambi netti, consentono all’ex milanista di mandare in doppio vantaggio i suoi, mentre a metà secondo tempo Mourinho manda in campo Cristiano Ronaldo che segna pochi minuti dopo nel tentativo di soffidare a Messi il titolo di capocannoniere. I padroni di casa, se nel primo tempo avevano fatto vedere qualcosa, nella ripresa non sono pervenuti, ma dopotutto erano consapevoli che non era questa la partita da vincere.
Il Real si porta così a 5 lunghezze dal Barcellona, ma appena due ore dopo viene ricacciato a -8 dalla solita prestazione dei blaugrana. Una partita che non sembrava dovesse seguire il solito copione, almeno all’inizio. L’Almeria tiene bene il campo e, a parte un palo di Messi, ha le occasioni migliori del primo tempo. La gara si sblocca ad inizio ripresa con un gol di Corona, ma a questo punto i blaugrana si svegliano e in un quarto d’ora ribaltano la gara. Prima Messi, poi Thiago Alcantara riportano in carreggiata la squadra di Guardiola, con la Pulce che nel recupero mette a segno la sua doppietta che gli permette nuovamente di superare nella classifica marcatori CR7.