André Villas-Boas ha solo 33 anni – giocatori come Alessandro Nesta o Francesco Totti ne hanno uno in più – e ad inizio aprile ha già vinto il campionato portoghese grazie ad una superiorità evidente: 23 vittorie in 25 partite e scudetto conquistato matematicamente in casa degli acerrimi nemici del Benfica per 2 a 1.
In Europa League il discorso non cambia di molto, perché i Dragoni hanno appena vinto l’andata dei quarti di finale per 5 a 1 contro lo Spartak Mosca, conquistando di fatto il biglietto per la semifinale.
Molti lo considerano il nuovo José Mourinho visto che era il secondo del tecnico portoghese nel Porto, con il Chelsea e nel primo anno milanese – anche se lui, se proprio si deve, preferisce essere paragonato a Bobby Robson, l’allenatore inglese che gli ha aperto le porte del mondo del calcio quando era al Porto.
Tutte le squadre europee di un certo livello che stanno pensando di cambiare allenatore il prossimo anno stanno pensando a lui: negli ultimi giorni il suo nome è stato fatto per la panchina di Juventus, Roma e ultimamente anche Inter.
Il club italiano più interessato sarebbe la Roma: Franco Baldini – futuro direttore generale della squadra capitolina – avrebbe incontrato Villas-Boas per mostrargli i piani della società una volta passata in mani americane.
L’allenatore portoghese avrebbe mostrato interesse per la proposta che gli avrebbe prospettato il manager italiano ma ci sarebbero due problemi. Il primo è che Villas-Boas vorrebbe continuare ad allenare almeno un altro anno in Portogallo.
Il secondo è che, se proprio si dovesse spostare, preferirebbe il campionato inglese, e quindi la corte serrata che gli sta facendo il questo periodo il Liverpool, o eventualmente quella del Chelsea, se come sembra probabile perderà il derby di Champions League contro il Manchester United.
In ogni caso ne è passato di tempo da quando a ventidue anni, da ct della nazionale delle Isole Vergini Britanniche, aveva perso per 9 a 0 la partita di qualificazione mondiale contro le Bermuda…