Il nome Matthew Simmons probabilmente non dirà nulla a nessuno, ma le immagini qui sopra sicuramente sì. Chi non ha mai visto la scena forse più famosa al mondo per quanto riguarda le risse calcistiche? La vicenda avvenne nel lontano 1995, quando all’uscita dal campo in seguito all’espulsione del mitico campione del Manchester United Eric Cantona, questo pseudo-tifoso lo insultò talmente a muso duro che il calciatore perse il lume della ragione e gli rifilò un colpo di kung-fu che gli valse 8 mesi di squalifica.
A parte il divieto di entrare nel Selhurst Park per assistere alla partite di calcio del Crystal Palace, non si seppe più nulla di Simmons, fino a ieri. Il tifoso, che evidentemente si è dato al calcio giovanile non potendo più seguire i professionisti, è andato alla sbarra in Inghilterra per aver aggredito l’allenatore di suo figlio.
La vicenda risale all’agosto scorso, ed il figlio di Simmons, oggi tredicenne, fu escluso da una partita. Secondo suo padre questa scelta era dovuta al fatto che il suo allenatore, Stuart Cooper, era venuto a sapere che il padre del ragazzino era il famoso tifoso che prese il calcio da Cantona, e per questo aveva deciso di “punirlo” lasciandolo in panchina. Risultato: durante la gara Simmons è sceso in campo, si è avvicinato al coach e lo ha tempestato di pugni.
Cooper è stato ridotto talmente male che non ha potuto recarsi al lavoro per una settimana, ed interrogato sulla vicenda ha escluso che la scelta di lasciare il ragazzino in panchina fosse legata alle vicende del padre, ma anzi, sapeva benissimo chi era Simmons, e dell’episodio del calcio di Cantona ne era a conoscenza già da 7 anni, periodo in cui il figlio giocava con regolarità. Solo scelta tecnica dunque, ed ora Simmons, che con le autorità non ha un bel rapporto, rischia grosso, essendo recidivo dopo le 24 ore di galera fatte 16 anni prima.