Anticipo della trentunesima giornata di serie A.
Stadio San Paolo, Napoli:
Napoli-Lazio 4-3
Reti: 29′ pt Mauri (L), 11′ st Dias (L), 15′ st Dossena (N); 17′ st, 37′ st. rig. e 43′ st Cavani (N); 24′ st aut. Aronica (N)
Napoli – Lazio 4-3
La cornice di pubblico impressionante – 70 mila spettatori allo stadio San Paolo – mette a disposizione dei protagonisti un degno palcoscenico nel quale portare avanti i propositi stagionali: il che significa, per il Napoli, tenere la scia del Milan e dimenticare che il risultato del derby della Madonnina non ha prodotto l’effetto sperato (in parecchi hanno sperato in un pari o, tutt’al più, nella vittoria dell’Inter); per la Lazio è gara fondamentale in ottica Champions League: l’obiettivo è quello di scalzare l’Udinese al quarto posto e restare aggrappata all’eventiualità dei preliminari. A squadre schierate per il fischio di inizio, si è svolto un minuto di silenzio in memoria di Bob Lovati, storico portiere della Lazio morto in settimana mentre nel pre partita Edy Reja è corso sotto la curva partenopea per guadagnare l’ovazione dovuta agli anni di militanza sulla panchina del Napoli.
Le formazioni sono quelle annunciate. Rispetto alla gara col Cagliari, Mazzarri recupera Maggio che vine schierato a destra; in difesa Campagnaro ed Aronica vincono i rispettivi ballottaggi con Santacroce e Ruiz. Tutti a disposizione i talenti offensivi dei padroni di casa. Sul versante laziale, rientra Lichtsteiner mentre Brocchi prende il posto dello squalificato Matuzalem in un centrocampo a 5. Panchina per Hernanes, dentro Bresciano. Zarate punta di riferimento.
Le prime fasi della gara sono attendiste e i ventidue pensano solo a schierarsi nel migliore dei modi. La prima conclusione a rete è della Lazio: cross dalla sinistra di Sculli, colpo di testa debole di Gonzalez che non crea pericoli dalle parti di De Sanctis. Le ripartenze in velocità del Napoli sono efficaci fino alla tre quarti, quando i calciatori locali si trovano di fronte all’ottima guardia della retroguardia biancazzurra. Dias è una diga insuperabile. Al 15′ Cavani prova il destro di controbalzo dal limite su corta respinta della retroguardia avversaria ma la palla si spegne a lato.
Botta e risposta tra il 22′ e il 23′: prima Zarate va via in contropiede e prova il destro da fuori che De Sanctis blocca con facilità; poi Cavani lancia in area Hamsik che scarica un tiro sul primo palo, Muslera mette in angolo. Al 29′ Lazio in vantaggio: Zarate lancia Mauri che salta due omini, entra in area e di esterno sinistro batte De Sanctis. Nel finale di frazione il Napoli tenta l’assalto: al 38′ cross dalla destra di Maggio per Dossena che stacca di testa ma spedisce il pallone sopra la traversa; al 40′ puntuale chiusura in angolo di Garrido su Maggio lanciato sulla destra; al 45′ cross di Lavezi, Lichtsteiner anticipa di testa Cavani e libera l’area. Si va al riposo con la Lazio in vantaggio.
Nella ripresa ci si scatena tra capovolgimenti di fronte e reti a grappoli. Gran bel secondo tempo del Napoli che legittima la vittoria sfruttando a dovere il potenziale d’attacco di Cavani, micidiale tripletta, e un cuore alimentato da un pubblico encomiabile per sostegno e vicinanza. Il paradosso è che il raddoppio biancoceleste pareva aver chiuso definitivamente il match: è Dias, all’11’, ad approfittare di una disattenzione della retroguardia locale e insaccare in spaccata. Determinante, ai fini della rimonta, la rete di Dossena che dimezza lo svantaggio con un colpo di testa da distanza ravvicinata anche per via dell’immediato pareggio di Cavani – 17′ – a cui non resta che insaccare di testa a tu per tu con l’estremo avversario.
Al 23′ Brocchi colpisce la parte inferiore e il pallone rimbalza al di qua della linea di porta: era gol, l’arbitro non convalida. Due minuti dopo, altro vantaggio ospite: Aronica, nel tentativo di anticipare Mauri, insacca nella porta sbagliata. Mai domo, il Napoli, che non si dà per vinto e va a capovolgere il punteggio con altre due reti di Cavani: la prima arriva dal dischetto (fallo da ultimo uomo sull’uruguaiano da parte di Biava, espulso), la seconda giunge a due minuti dallo scadere con un pallonetto su Muslera in uscita. Il San Paolo è giubilante, il Napoli crede ancora allo scudetto.