I giochi sono fatti, a meno di qualche (improbabile) rivoluzione, la Liga è nelle mani del Barcellona. Nei due anticipi di ieri, mentre i blaugrana superano, non senza qualche difficoltà, il Villareal, a far notizia è l’incredibile k.o. al Bernabeu del Real Madrid contro lo Sporting Gijon, squadra al limite della zona retrocessione che mette a segno un triplice colpo: battere uno squadrone come il Real, mettere a tacere le polemiche di Mourinho che incolpava molti club, tra cui proprio lo Sporting, di favorire il Barcellona, ma soprattutto interrompere la striscia positiva del tecnico portoghese che non perdeva una partita in casa da 9 anni.
Era il 23 febbraio 2002, lui allenava ancora il Porto ed era poco più che un ragazzino (calcisticamente parlando). Quella fu l’ultima sconfitta in casa per quello che sarebbe diventato lo Special One, rimasto imbattuto al Chelsea e all’Inter, ma non al Real Madrid, per ben 150 gare. A pesare, come sempre accade, è l’assenza di Cristiano Ronaldo, la vera anima della squadra. Di solito quando manca lui i blancos pareggiano o a stento vincono, ieri invece il Gijon si chiude per quasi tutta la partita e, a pochi minuti dallo scadere, segnano il gol vittoria.
Difficile, come dicevamo, anche la sfida in casa del Villareal per il Barcellona, che fa a meno di Messi per un tempo dopo il ritorno dalla trasferta con la nazionale. Rossi è tra i migliori in campo, ma fa meglio di lui Valdes che sbarra la strada all’attaccante italiano e ai suoi compagni diverse volte durante la gara, e così una deviazione di Piquè vale i tre punti e probabilmente il campionato. Se, come dice Leonardo, 5 punti di distacco dal Milan sono tanti, figuriamoci quanti devono sembrare 8 punti dal Barcellona.
Nella serata di ieri il Valencia vince 2-4 contro il Getafe e si riprende la terza posizione, staccando proprio il Sottomarino Giallo che, prima della gara con il Barça, era a pari punti.