La giovane Italia cresce sotto la guida di mister Prandelli e – pur imbottita di “riserve” – riesce ad espugnare il non facile campo di Kiev, dove l’Ucraina studia per diventare protagonista dei prossimi Europei disputati in casa. Rispetto alla gara dello scorso venerdì contro la Slovenia, il ct azzurro ha mischiato le carte, mettendo in campo una formazione rinnovata per otto undicesimi.
Le uniche conferme rispetto alla gara di Lubiana sono state quelle di Maggio e Chiellini in difesa e quella di Aquilani a centrocampo. Per il resto, Viviano ha preso il posto di Buffon, Gastaledello e Criscito hanno completato la linea difensiva, Montolivo, Nocerino e Marchisio si sono uniti al centrocampista bianconero sulla linea mediana del campo, mentre Gilardino e Rossi si sono divisi i compiti in attacco.
Pronti via e l’Italia poteva capitolare: Viviano restava a guardare il tiro insidioso di Rakitskiy, che per nostra fortuna finiva sul palo per la disperazione degli infreddoliti tifosi di casa. Al minuto numero 15 era ancora l’Ucraina a farsi in avanti, ma stavolta il portiere azzurro mostrava tutte le sue doti, intercettando la conclusione di Fedetskiy.
Gli azzurri perdevano Chiellini, uscito per una probabile contrattura e rimpiazzato dal debuttante Astori, ma guadagnavano comunque spazio e si mostravano più vivi in fase di contropiede. Da uno di questi sarebbe potuto arrivare il vantaggio, ma Giuseppe Rossi si lasciava fermare al limite dell’area avversaria, prima di servire al centro lo smarcatissimo Marchisio.
L’attaccante del Villareal di rifaceva di lì a qualche minuto, quando si gettava come un falco su un tiro di Aquilani rimpallato da Gilardino. 0-1 per l’Italia, quando correva il minuto numero 27 del primo tempo. Nella ripresa si assisteva alla solita girandola di cambi, con Giovinco e Santon che tornavano a respirare l’aria della nazionale, mentre più tardi esordiva anche Matri.
Al minuto numero 74 l’Italia restava in inferiorità numerica per la doppia ammonizione (ingenua) del debuttante Astori. Tutti dietro la linea della palla per difendere l’esiguo vantaggio, fino a che Nocerino non lanciava Giovinco, che resisteva alla carica di un difensore e serviva di tacco Matri: tocco preciso, carambola sul palo e 0-2 per la giovane Italia. Resta da raccontare un gol annullato all’Ucraina per sospetto fuorigioco, l’esordio in azzurro di Parolo e la soddisfazione dipinta sul volto degli azzurri a fine gara.
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