La sua ultima esperienza su una panchina è stata a dir poco deludente, con l’Italia incapace addirittura di passare il primo turno dei mondiali. Poi Marcello Lippi ha dato l’addio alla panchina azzurra, ma la voglia di allenare ancora è forte nell’allenatore campione del mondo sotto il cielo di Berlino. Il suo nome viene spesso associato alla Juventus, club che lo ha visto comandare la truppa per diversi anni. Ma il tecnico toscano non prende in considerazione l’idea di un clamoroso ritorno e volge lo sguardo all’estero:
La voglia di fare ancora 2-3 anni c’è ed è tanta ma non qui in Italia. Accetterò solo una situazione che mi piace, che mi darà uno stimolo importante.
E continua:
Sono andato via dalla Juve 6 anni fa e ogni volta che la squadra in questi anni ha avuto delle difficoltà regolarmente è stato fatto il mio nome. Questo è significativo degli 8 anni passati insieme, del rapporto che c’è con la tifoseria della Juve. E’ una forma di affetto che c’è, avendo passato tanti anni insieme. In passato, qualche anno fa ci sono stati dei contatti. Qualche anno fa, non adesso.
Dunque Lippi non tornerà sulla panchina bianconera, ma si dice convinto che la Juventus possa superare questa delicata fase:
Da tifoso vivo il momento difficile serenamente. Sono 2 anni che in società lavorano persone molto serie. Stanno mettendo tutto il loro entusiasmo e la loro voglia. Ora non stanno raccogliendo frutti, ma continuando con questo entusiasmo le cose non potranno che migliorare.
L’ultima battuta è dedicata alla nazionale ed in particolare a colui che ha preso in mano le sorti dell’Italia dopo l’addio di Lippi:
Prandelli è la persona più adatta per la ricostruzione della squadra. Indipendentemente da come è finito il mondiale, la nazionale avrebbe avuto comunque bisogno di una ristrutturazione, di una rinascita, di un ringiovanimento e non c’è dubbio che Prandelli sia la persona più adatta per questo tipo di crescita e di rinascita.
Speriamo bene.