Quattro anni fa dovette vedersela con quel colosso che era Lennart Johansson, e vinse per pochi voti. Ieri invece Michel Platini ha avuto gioco facile perché ha dovuto sfidare se stesso. Potevano benissimo risparmiarsi l’incontro i delegati Uefa riuniti a Parigi per le elezioni del presidente della federazione, dato che Michel Platini era l’unico candidato, ma nonostante questo il voto è stato definito “un’acclamazione”.
La forma lascia un po’ perplessi, ma la scelta era piuttosto scontata, visto che con il progetto del Fair Play Finanziario che le Roi stava portando avanti già da qualche anno, non avrebbe avuto senso cambiare il vertice della massima autorità calcistica europea.
Platini dunque sarà al vertice della Uefa fino al 2015, quando presumibilmente, e a scanso di stravolgimenti, prenderà il posto di Josep Blatter alla Fifa, visto che lo svizzero è attualmente al suo ultimo mandato. Ma guardando ad oggi, vediamo che l’unica novità vera sta nel fatto che l’Italia, per la prima volta dal 2000, ha un suo uomo ai vertici.
Si tratta di Giancarlo Abete che diventa il vice-Platini, una decisione che dovrebbe farci trarre un sospiro di sollievo dato che tutte le ingiustizie che ha subìto l’Italia a livello internazionale negli ultimi anni erano dovute (si dice) alla mancanza di rappresentanza nelle alte sfere. Non vogliamo di certo favoritismi, ma speriamo che scelte come l’arbitro Ovrebo dello scorso anno in Fiorentina-Bayern Monaco vengano evitate d’ora in avanti.