Recupero della ventinovesima giornata di serie B.
Stadio Del Duca, Ascoli:
Ascoli-Vicenza 2-1
Rete: 10′ pt Martinelli (V), 42′ st e 45′ st Mendicino (A)
A volte decidi una stagione in un istante. Nel caso specifico, 90’ di sudore e sofferenza per portare a casa un risultato fondamentale per il proseguo della cadetteria. Non è una finale né l’ultima spiaggia ma, nonostante ciò, il recupero di B che pone Ascoli e Vicenza una di fronte all’altra ha le fattezze di un crocevia in grado di dare più di una risposta. I marchigiani sapranno quanto diventa difficile lottare per una salvezza da contendere con unghie e denti; i veneti possono saggiare il terreno per valutare se le ambizioni di un qualcosa in più rispetto alla difesa tranquilla della cadetteria (si può dire play off?) abbiano effettivamente motivo di esistere.
Alla vigilia del match i biancorossi occupavano la sesta posizione con 45 punti, penultimi i bianconeri in condivisione della scomoda posizione con il Frosinone (32 lunghezze in graduatoria). Gli uomini di Castori hanno nel collettivo una valida arma su cui puntare, tra gli ospiti tocca invece a bomber Abbruscato caricare sul groppone compagni e tifosi e lasciare che continuino a sognare regalando prodezze in successione. Qualche dato statistico: negli ultimi sei scontri diretti in casa marchigiana, i locali si sono imposti per quattro volte a fronte di un pareggio e una vittoria ospite.
I primi ad attaccare con convinzione, confermando la differenza di punteggio in graduatoria, sono i veneti, abili a coprire al meglio gli spazi e impostare una manovra fluida. Rossi, al 7′, si libera e conclude a rete, palla a lato. Tre minuti dopo, il Vicenza sblocca il risultato: stacco perentorio di Martinelli che da ottima posizione non dà alcuno scampo a Guarna, a cui non resta che raccogliere la sfera finita in rete e cercare di scuotere i compagni. Invece, a divorare il raddoppio è Abbruscato che si libera nel migliore dei modi ma conclude tra le braccia dell’estremo di casa. Analoga sorte per Bastrini e Cellini, a cui manca il guizzo decisivo. I bianconeri latitano e fanno fatica: nè Lupoli, tiro smorzato dalla difesa avversaria, nè Giorgi sfruttano il gran lavoro della mediana. Le battute conclusive della prima frazione sono di marca biancorossa: Paro e Cellini ancora pericolosi ma la difesa locale è la capacità di murare le rispettive incursioni.
Anche la ripresa offre sviluppi simili: sono sempre i vicentini a tessere le trame migliori mentre Feczesin e compagni appaiono annebbiati in ciascuna delle zone del campo. Pare di seguire un monologo con risultato certificato, invece ai padroni di casa accade qualcosa. E’ un istante e il match cambia volto. Gran parte del merito va al neoentrato Mendicino che, in mancanza di riferimenti alternativi, decide di issare se stesso a protagonista della serata. La punta va in rete al 42′, sfruttando a dovere un assist di Gazzola, e allo scadere di parziale con due conclusioni ravvicinate che piegano le mani di Russo. Il capo chino dei vicentini al triplice fischio fa il paio con l’esultanza degli ascolani: che è successo ai locali? Dove sono finiti gli ospiti?